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domenica 29 gennaio 2017

Il Caso Calepio e i silenzi “curiosi”



La risposta all’esposto alla Procura della Repubblica presentato dal Movimento 5 Stelle di Montegranaro circa il caso Calepio e le dichiarazioni dell’Assessore Beverati lascia perplessi. Si parla di cose “curiose”, come il fatto che all’asta fosse stata ritenuta valida una sola offerta, o che le fidejussioni fossero garantite da una specie di compagnia assicuratrice fantasma nella piena coscienza dell’Amministrazione Comunale. Solo, cari miei, è tutto prescritto, per cui, per quanto curioso, non si può nemmeno indagare e approfondire.
Rimane il dato politico. È un dato politico che parla di responsabilità dell’allora maggioranza, nella quale partecipavano elementi anche dell’attuale, nonché dell’attuale opposizione, e della minoranza di allora che tutto ha visto o dovrebbe aver visto ma ha taciuto. E qui prendono rilevanza politica, anche se non giudiziaria, le parole di Beverati che affermò per ben due volte e in pubblica assise del Consiglio Comunale, di aver saputo e taciuto.
Perché, se chi amministra assume la responsabilità delle scelte politiche che compie, e queste scelte, lo dice la storia, sono state scellerate, chi sta all’opposizione deve controllare e se non lo fa diventa corresponsabile delle scelte errate della maggioranza. Così se Beverati non ha responsabilità giuridiche, secondo il giudice, ne ha politiche e queste sono incancellabili. E come lui ce le hanno i suoi colleghi di giunta attuali che allora erano all’opposizione e che non hanno vigilato come richiesto al loro ruolo.
Non è caduto nel vuoto, quindi, l’esposto dei Pentastellati che, anche non producendo effetti giuridici, ha evidenziato le reali responsabilità politiche degli attuali amministratori. Di quelli di allora le responsabilità erano già note, ma ora abbiamo un quadro abbastanza chiaro di come queste responsabilità si spalmino su tutto l’arco del Consiglio Comunale.
Altra cosa curiosa di cui il magistrato non parla: come mai la magistratura, in altri casi estremamente solerte, in questo, dopo tanti anni, non ha mai ravvisato nulla di “curioso” se non dopo l’esposto dei 5 Stelle?
                                      
Luca Craia

lunedì 21 dicembre 2015

Lu Voccentò e la storia millenaria della Calepio



Ho letto una favola democratica, molto interessante, si apre con l’avvocato che dopo aver fatto l’ennesimo elenco delle cosette fatte, con un bilancio in dissesto finanziario, ereditato dalla passata amministrazione che l’ha eredita a sua volta da quella precedente che l’aveva… che l’aveva… che l’aveva ereditata da Adamo il quale l’ha ereditata da…orca miseria sarà mica colpa del buon Dio? Comunque, l’avvocato dice che, mentre prima si sono fatte solo chiacchiere, adesso, con la delibera del 09/10/2015, il comune di Montegranaro risolve la questione del fallimento Calepio. Quindi i proprietari di immobili dovranno spendere circa tre milioni di euro in quota parte per le opere di urbanizzazione e, probabilmente, dovrà accollarsi l’onere pure chi acquisterà, quando sarà, 8 ettari di terreno dal fallimento Calepio. Credo che a questo va aggiunto qualcosa come 5 euro a mq per le opere secondarie.
Comunque, dopo tutta sta sviolinata, ecco la sorpresa: “ovviamente, stante la complessità della vicenda, nessuno si illuda che nell’esecuzione del deliberato richiamato non sorgano nuove difficoltà che verranno affrontate con la stessa determinazione dimostrata sino ad ora”, come a dire noi siamo determinati pero se non ci riusciamo è per la complessità della vicenda che si è complicata solo per loro; gli altri, in questi decenni, erano solo poco determinati. Dimenticavo l’avvocato probabilmente non è specializzato in diritto fallimentare, però ci sta studiando e prima o poi riuscirà… Prima però non mi è sfuggito un messaggio subliminale: “…superflue consulenze dal costo potenzialmente incalcolabile”. Ci si riferisce a qualcuno in particolare?? Forse Gianni Basso che la storia la conosce bene potrebbe chiarire alla città questa complessa storia. Buon Natale.

Lu Voccentò

sabato 7 novembre 2015

E Gismondi frega tutti



Bella mossa, quella di ViviAmo Montegranaro, nel presentare prima di tutti un’interrogazione per fare chiarezza sulle parole pesanti di Beverati sul caso Calepio, pronunciate durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale. Un atto politico dovuto sia perché quanto detto dall’assessore al centro storico, commercio, sviluppo economico eccetera eccetera è molto grave, sia perché, subito dopo, molti, anche nello stesso Consiglio Comunale, hanno visto, anche con qualche malizia, in Gismondi una delle figure a cui, probabilmente, Beverati si riferiva.
Con questa mossa, quindi, Gismondi si smarca e fuga molti dubbi perché ora Beverati, dovrà presumibilmente dire al Consiglio a chi si riferisse. Gismondi, quindi, in questo modo lancia un messaggio chiaro: non ho nulla da temere. Nel clima di dietrologia, in cui si è sempre alla ricerca di un colpevole con maggiore impegno rispetto a quello profuso per la ricerca delle soluzioni, questo può essere un modo per fare un po’ di chiarezza, in attesa che i Cinquestelle portino a termine quanto hanno dichiarato di voler fare, ossia portare la questione davanti alla magistratura.
Esiste, però, anche la possibilità che sia tutta una bolla di sapone e che Beverati, in realtà, non volesse far altro che attirare l’attenzione su di sé, cosa che lo appassiona molto, viste anche le numerose quanto inconsistenti uscite sui giornali che caratterizzano la sua azione amministrativa e che ne rappresentano l’unico risultato apprezzabile. Nel qual caso sarà un bel problema spiegare al Consiglio Comunale, che glie ne chiede conto, cosa intendesse dire esattamente.  

Luca Craia