Visualizzazione post con etichetta calzatura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta calzatura. Mostra tutti i post

mercoledì 1 febbraio 2017

La Giunta di Montegranaro contro la crisi fa da sola. Ma col Sindacato alle spalle.

Interessantissimo incontro, stamattina, nell’ufficio del Sindaco di Montegranaro, tra l’Amministrazione Comunale montegranarese e alcune associazioni di categoria. Si è trattato di un incontro preliminare al Consiglio Comunale aperto che si terrà a breve, una seduta per trattare i temi della crisi del settore calzaturiero. Da questo incontro, a parte quello che viene comunicato in via ufficiale dal consueto dispaccio dell’Istituto Luce de Noatri, scaturiscono un paio di interessanti riflessioni.
La prima è che l’Amministrazione Comunale di Montegranaro pensa di essere in grado di risolvere la crisi della calzatura combattendo da sola. Infatti al tavolo di stamattina non era presente alcun rappresentante dell’opposizione, il che ci fa capire in maniera netta e decisa quale possa essere l’utilità di un Consiglio Comunale sul tema. Se non si ha il rispetto istituzionale per la minoranza è del tutto inutile che si porti il tema in discussione pubblica: si attivino le misure che si reputano necessarie e poi vediamo. Tra l’altro non si ha notizia della presenza del Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, e anche questo mi pare rilevante.
Altra considerazione interessante viene dalla massiccia presenza di rappresentanti sindacali, oltre che al neo eletto Enrico Ciccola della sezione calzaturieri di Confindustria-Fermo, dello stesso Presidente di Confindustria, Giampietro Melchiorri, oltre a due rappresentanti di Confartigianato. Solo che i Sindacati convocati sono solo della CGIL, nessuno di CISL e nessuno di UIL, nessun patronato e nessun’altra sigla, solo CGIL. Ricordiamo che lo stesso Consiglio Comunale aperto è stato richiesto e ottenuto dalla CGIL che, in questo modo, sancisce ancora una volta il potere che possiede sull’amministrazione montegranarese.
Fossi un Consigliere di minoranza, a questo punto, alla seduta del Consiglio contro la crisi non ci andrei per niente perché, in effetti, come dice Beverati, non sarà affatto una passerella. Più che altro ha tutta l’aria di una farsa.
                                      
Luca Craia

giovedì 12 gennaio 2017

E la crisi diventa show



Per carità, ogni atto, ogni iniziativa, ogni mossa che vada in direzione della ricerca di soluzioni per la crisi che attanaglia il settore calzaturiero è lodevole e benedetta, sia chiaro. Ma la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sulla questione pare proprio la strumentalizzazione politica, la spettacolarizzazione del problema, la creazione dell’alibi mediatico per un immobilismo totale che va avanti da quando la giunta Mancini si è insediata. È sacrosanto che un comune come quello di Montegranaro possa fare davvero poco per aiutare gli imprenditori del calzaturiero, ma almeno quel poco va fatto e va fatto con tenacia e convinzione. Quindi bene che Ediana Mancini ed Endrio Ubaldi si siano finalmente accorti che c’è un grosso problema a Montegranaro ma stigmatizziamo il ritardo.
E lo stigmatizziamo anche perché l’iniziativa non è nemmeno dell’Amministrazione Comunale ma proviene dal mondo sindacale, quello stesso mondo che, contemporaneamente, proclama lo sciopero del settore noncurante, appunto, delle enormi difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo e accorgendosi solo ora, con notevole ritardo, delle problematiche relative ai lavoratori che non derivano certo dal mancato rinnovo del contratto di lavoro quanto, piuttosto, da una legislazione ignobile che vige con la santa benedizione sindacale.
Ediana Mancini ora è molto presa dal problema, a quanto leggiamo dal giornale. E vivaddio! Era ora. Dopo viaggi a Roma per fare foto ricordo senza approfittare per parlare con qualcuno di crisi e politica estera, quella politica estera idiota che tanto sta danneggiando il settore, dopo aver lasciato nel più completo abbandono la zona industriale, dopo non aver investito un centesimo in infrastrutture, dopo l’evidente mancanza di una visione, di un progetto che possa sostenere la monocoltura calzaturiera, almeno è un segnale.
Alla ben venga lo spettacolo del Consiglio Comunale aperto purchè non si riveli, come spesso accade, soltanto uno spettacolo, appunto. La calzatura ha bisogno di interventi che non possono limitarsi a due parole messe bene in fila su un comunicato stampa o su uno show di un paio d’ore a tutto beneficio della politica. Spero si arrivi al Consiglio aperto con un progetto, altrimenti è la solita rivista di Macario.
                           
Luca Craia

mercoledì 21 dicembre 2016

L’appello di Melchiorri risvegli le coscienze dei politici


Il Sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, in uno dei suoi viaggi a Roma

È preciso e circostanziato, Giampietro Melchiorri, Presidente di Confindustria Fermo, nel fare il quadro generale del comparto calzaturiero e della sua attuale situazione. È una situazione grave, e deve molte delle sue difficoltà non solo al momento contingente di crisi internazionale, profonda e prolungata, ma a scelte politiche inspiegabili da parte del Governo centrale unite all’inesistenza della politica locale che mai si è fatta carico di questi problemi.
Lo stallo diplomatico con la Russia, che vede delle sanzioni immotivate e inspiegabili applicate a uno dei partner commerciali italiani più forti e, per quanto riguarda le calzature, al principale cliente estero, ha fatto crollare le esportazioni verso il colosso dell’est. Sono sanzioni dettate dall’alto dall’alleato americano che poco hanno a che vedere con gli interessi italiani ma che, soprattutto, non sono motivabili con alcuna ragione politica, sia essa italiana che internazionale.
Alla cecità del governo centrale non si è mai contrapposta la politica locale, che pure conosce o dovrebbe conoscere il proprio territorio e la sua economia e dovrebbe ben sapere quali e quanti danni questa posizione stia producendo nel distretto calzaturiero che è uno dei principali della Regione Marche. Così non abbiamo registrato alcuna azione da parte del Governo regionale, né tantomeno, da quello provinciale che, oramai, ha ridotte al lumicino le sue prerogative. Per quanto riguarda il Comune stendiamo un velo pietoso: nei diversi viaggi compiuti a Roma dal nostro Sindaco, tutti ovviamente a spese della collettività, mai abbiamo avuto notizia di incontri con rappresentanti del Governo per poter illustrare le problematiche del nostro comparto industriale.
Del resto sono poche le cose che un Comune può fare, ma almeno quelle poche, le faccia.

Luca Craia