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giovedì 22 dicembre 2016

Torna il Presepe Vivente a Montegranaro. Il 26 al Campo Boario.



È molto ridotto rispetto alle edizioni precedenti, ma anche quest’anno a Montegranaro il Presepe Vivente ci sarà. Le associazioni aderenti all’Ente Presepe, come si ricorderà, a causa del terremoto hanno reputato troppo rischioso allestire la rappresentazione nel centro storico come ormai è tradizione, soprattutto perché, tutt’ora, non si ha un quadro preciso della situazione e della sussistenza di rischi reali. Quindi, onde evitare pericoli, si è deciso di soprassedere per quest’anno. Ma l’Ente Presepe non ha voluto far passare le Feste senza un qualcosa che riunisca e scaldi il cuore di Montegranaro, così, anche grazie alla ditta Caminonni che ha messo a disposizione il locale adiacente l’area, il Presepe ci sarà.
Sarà piccolo, solo la Natività vivente, ma sarà festa lo stesso. Il 26 Dicembre, Santo Stefano, presso i giardini del nuovo Campo Boario, sotto il Campo dei Tigli, i Montegranaresi troveranno la Capanna con dentro Gesù, Giuseppe e Maria, interpretati dai volontari delle Associazioni montegranaresi. Ci sarà il coro Quelli che Non solo Gospel a fare da sottofondo con il suo canto celestiale, anche alla Santa Messa prevista per le ore 16.30, che aprirà la festa. Ci saranno dolci di Natale e tanto calore.
Sarà un’occasione per ritrovarsi e farsi gli auguri, per fare festa e sentirsi comunità. Il Presepe Vivente, negli anni passati, è stato un formidabile collante per i Montegranaresi, che si sono ritrovati a collaborare gomito a gomito per un obiettivo comune, dimenticando dissapori e differenze. Anche quest’anno, seppure l’impegno è ridotto, il clima è lo stesso. Si lavora insieme, ci si sente parte di una Comunità. Almeno a Natale. E Natale è anche questo.

Luca Craia

giovedì 20 febbraio 2014

Appello ai candidati: riportate le feste in centro.



Lo faccio ogni anno e ogni anno cade nel vuoto. Quest’anno, però, gioco d’anticipo: ci sono le elezioni e chissà che la sensibilità a certi temi sia, quantomeno temporaneamente, maggiore. Riportare le grandi feste estive in paese sarebbe una delle chiavi per ridare la vita a questa città morente, dove si dorme si mangia e si lavora ma dove non si cerca svago, ricreazione, intrattenimento, incontro.
Come si sa, le feste delle grandi organizzazioni - e mi riferisco nella fattispecie alla Festa dell’Unita, la Festa Tricolore e la Festa della Croce Gialla - vengono ormai da anni organizzate nella zona cosiddetta (mi fa un po’ senso scriverlo) “Villaggio dello Sport”. È chiaro che la zona si presta sia per gli spazi utilizzabili sia per la possibilità di parcheggio. È anche vero che chi organizza queste manifestazioni negli anni ha profuso impegno e speso soldi per attrezzare adeguatamente l’area. Rimane, però, il fatto che il complesso sportivo del quartiere La Croce è distante oltremisura dal centro città. Considerando che le manifestazioni a cui ci riferiamo richiamano centinaia di persone ogni sera per almeno una settimana ognuna, aggiungiamo che, spalmate nell’arco di un’estate, occupano uno spazio temporale rilevante, possiamo immaginare quali conseguenze positive possa portare organizzare tali eventi in centro piuttosto che in un’area tanto delocalizzata: tutta la gente che si reca alla festa girerebbe per il paese portando benefici sia alla socialità dello stesso che alla sicurezza, senza dimenticare le conseguenze sul piano economico per gli operatori commerciali.
Non dimentichiamo che l’abbandono e la scarsa frequentazioni degli spazi cittadini sta portando all’impossessarsi degli stessi da parte di personaggi poco raccomandabili che già da tempo trovano ampio spazio sulle cronache. Rioccupare i nostri spazi cittadini sradicherebbe questa forma di microcriminalità così preoccupante. Consideriamo anche che a giugno si svolge il Festival di Veregra Street. Unito alle tre feste di cui sopra porterebbe ad almeno quattro settimane di manifestazione nell’arco dell’estate. Aggiungiamo un eventuale e auspicabile riconferma dei fine settimana con isola pedonale in viale Gramsci ed ecco facilmente vivacizzata tutta la stagione. Ci sono aree adatte allo scopo e penso anche e soprattutto allo sfruttamento dell’ormai realizzata zona del Campo Boario la quale, nonostante lo scempio compiuto, ora può essere quantomeno utilizzata positivamente per queste iniziative. Riflettiamoci: abbiamo tempo.

Luca Craia