È stato un Consiglio Comunale piuttosto pacato e costruttivo quello
sull’antennona, nonostante il tema fosse scottante, nonostante una sala gremita
di pubblico, nonostante l’incipit velenoso e avvelenato da parte del Sindaco,
che ha egregiamente sostituito, in quanto a inopportunità e scarsa lucidità
politica, il suo vice per una volta stranamente quanto opportunamente silente.
Il Sindaco ha fatto tutto un excursus su quante autorizzazioni siano state date
in passato per altre antenne di telefonia cercando di spalmare la
responsabilità di questo ultimo caso su tutti i suoi predecessori,
dimenticando, per esempio, che lo stesso principe consorte è stato assessore
con Basso e che il suo vicesindaco ne era, anche in quel caso, vice. Mi diceva
un amico in sala che sembra sia afflitta da una sorta di sindrome professionale
da maestra, solo che giustifica l’alunno indisciplinato perché tanto sono
indisciplinati tutti.
Ci pensa Perugini a smorzare i toni. Un Perugini vagamente bipolare,
che su Facebook digrigna i denti e mostra i muscoli minacciando chiunque
soltanto osi criticare, davanti a un pubblico così attento e anche piuttosto
nervoso, invece, fa la pecorella, è accondiscendente, possibilista è molto
buonista come l’ha stigmatizzato con la sua usuale finezza Gianni Basso. Anche
l’opposizione tiene i toni bassi, cerca di evitare lo scontro, c’è in tutti,
eccetto il Sindaco, la volontà di giungere a qualche tipo di conclusione, per
quanto, dopo che è stato eretto il palo, esista la consapevolezza di quanto la
questione si sia fatta complicata.
Così si approva la mozione preparata dalla minoranza. Lo si fa con
qualche emendamento che serve più a salvare la faccia dell’amministrazione
comunale che a cambiare la sostanza. È una mozione che impegna la maggioranza a
muoversi per trovare ogni soluzione possibile, alla luce di ricerche fatte dai
tecnici dell’opposizione che hanno riscontrato diverse anomalie sul piano
urbanistico. Certo che, con l’antenna già installata, sarà davvero dura.
La maggioranza salva il salvabile per quanto riguarda la propria
immagine che, comunque, ne esce piuttosto spezzettata, per dirla in dialetto,
sframicata. Hanno pesanti responsabilità i nostri amministratori, prima fra
tutte quella di non aver tentato in alcun modo l’approccio privatistico che,
forse, sarebbe stato la soluzione più facile, economica, percorribile. Mettere
intorno a un tavolo quel Venanzi che è proprietario dell’appezzamento dove
insiste la vecchia antenna e la Vodafone non era così difficile. Bastava
provarci. E si era ancora in tempo nei giorni scorsi, quando il palo stava
ancora lontano da Montegranaro. Invece ora questa strada pare forse la più
difficile da percorrere. Ma mai dire mai.
È andata bene quindi alla maggioranza. Potevano uscirne a pezzi se
avessero sposato la linea dura del Sindaco. La gente presente era piuttosto
agitata. Ed era tanta: il tam tam mediatico ha funzionato nonostante un
comitato cittadino piuttosto evanescente, del resto privo di una investitura
popolare e quindi poco forte. Giustamente l’opposizione, rafforzata da un SEL
che si siede all’estrema sinistra del Sindaco, non ha calcato la mano. Per
stabilire le responsabilità e tirare le somme ci sarà tempo più in là. E a quel
punto i conti li faremo.
Luca Craia