Lancio
periodicamente questo appello nella speranza di essere ascoltato ma, finora, ho
avuto scarsa fortuna. Eppure il nostro assessore al turismo sembra tenerci
molto, almeno a finire sul giornale, poi che ci tenga o meno al turismo è tutta
da vedere. Fatto sta che la cartellonistica stradale relativa alle (per quanto
poche) attrattive turistiche montegranaresi non c’è e, laddove c’è, è
completamente sballata.
Viene indicata
la chiesa di San Liborio che tutto è meno che attrattiva per il turista. Idem
dicasi per quella di Santa Maria. Viene indicata la chiesa del SS.Salvatore,
chiesa sparita da tempo della quale è rimasta solo la cappellina che abbiamo
riscoperto noi di Arkeo ma che è assolutamente non accessibile. Viene indicata
a singhiozzo la “cripta” di Sant’Ugo ma, a seguire i cartelli, si è destinati a
perdersi. Se poi ci si arriva si trova un cartello sulla porta che data la
chiesa al XIII secolo. Per quanto l’assessore Beverati abbia detto che il
cartello è esatto dall’alto della sua esperienza di archeologo, sappiamo per
certo (perché ci sono le fonti) che la chiesa minimo minimo è del IX secolo,
per cui vedete voi.
Non viene
indicata la chiesa di San Serafino né quella di di San Pietro. Tra breve speriamo
venga riaperta quella dei SS.Filippo e Giacomo ma, se qualcuno che non sa dov’è
dovesse cercarla, non si affidi ai cartelli: non ci sono. Nessuna indicazione
per i Portali della Pievania, per il Municipio, per i palazzi Luciani, Cruciani
e Conventati dove esiste solo la targa esterna al palazzo stesso. Insomma, hai
voglia a portare i turisti a Montegranaro (sempre ammesso che ci si riesca, con
questi metodi e con queste strategie), ma almeno qualche servizio, anche minimo,
come quello di non farli perdere, bisognerebbe predisporlo.
Luca Craia