Nei giorni
scorsi, mantenendo fede alla promessa fatta qualche tempo fa, il Presidente del
Consiglio Comunale, Walter Antonelli è tornato sulla questione della riforma
del regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari, necessaria per riequilibrare dei criteri decisamente sbilanciati a sfavore dei cittadini italiani, inviando una missiva
ai colleghi consiglieri per chiedere la costituzione di un tavolo di
discussione. La risposta, a dire il vero, è stata tiepida, nel senso che tutti
hanno lasciato la palla in mano ad Antonelli attendendo sue iniziative ma,
comunque, dando disponibilità per un confronto sul tema.
In suo
soccorso, come era lecito aspettarsi visti i rapporti a dir poco rugginosi, non
è venuta la sua maggioranza. A quanto si apprende, nella riunione dei
Capigruppo tenutasi due giorni fa, la proposta di Antonelli è stata trattata
con una sorta di “armiamoci e partite” o, meglio, un “armati e parti”. In
sostanza è stato chiesto al Presidente di elaborare una proposta che, semmai,
verrà valutata. Neanche fosse un membro della minoranza. Antonelli è solo.
Nella stessa
riunione dell’altro giorno si è stabilito l’ordine del giorno della prossima
seduta del Consiglio Comunale, fissata per mercoledì 1 febbraio in prima convocazione e venerdì 3 febbraio in seconda, sempre alle 19,30. Si
tratta di un ordine del giorno strano, con tre soli punti che non suscitano
nemmeno tanto interesse: oltre alle rituali “comunicazioni”, si parlerà del
regolamento per la rottamazione delle cartelle e di una variante al PRG. A meno
che le comunicazioni non presentino qualche succosa sorpresa, alle 20,30 presumibilmente
i Consiglieri potranno andare a cenare con tutta tranquillità. Qualche punto in più si poteva inserire.
Ribadita,
invece, la volontà di convocare un Consiglio Comunale aperto sulla crisi della
calzatura. Anche qui c’è qualcosa di anomalo, sia perché il Consiglio è stato
chiesto e voluto da quella CGIL che tanto potere esercita sui nostri
amministratori, sia perché non ne si capisce l’utilità. Sarà forse l’occasione
per qualche imprenditore per presentare pubblicamente delle lamentele sullo
stato delle zone industriali ma, in fatto di iniziative realmente importanti a
sostegno del nostro comparto industriale, non credo che la strada sia un
consiglio comunale convocato dalla CGIL. Si poteva fare molto prima, si
potrebbe fare molto adesso, ma le iniziative di facciata come queste fanno più
danno che altro.
Luca
Craia