È stupefacente
come la politica si allontani sempre più dalle reali necessità dei cittadini.
Il caso del terremoto del centro Italia sta dimostrando in maniera lampante
come chi amministra il nostro Paese, dal governo centrale alle piccole
amministrazioni, sia distante anni luce dalla realtà. In questo caso assolvo le
amministrazioni comunali dei paesi colpiti direttamente e in maniera più
massiccia, che stanno facendo, nella maggior parte dei casi, miracoli per
gestire una situazione difficilissima. Ma a rendere ancora più complicato il
loto compito ci si mette la burocrazia e l’ottusità di funzionari che non hanno
la minima idea di quello che sta accadendo e di quello di cui la gente ha
bisogno. Ma i funzionari, in mancanza di direttive politiche ben precise, si
limitano ad applicare la legge. Ecco quindi che la responsabilità grava
assolutamente sul capo degli amministratori politici.
Il caso
delle casette di legno per i terremotati è allucinante. Dopo aver deportato
gran parte della popolazione colpita dal sisma verso la costa, con un intento
che appare oscuro e sinistro e disegna un futuro fosco per la zona montana
delle Marche che, andando di questo passo, sembra destinata alla
desertificazione, per i pochi residenti rimasti si sta cercando di rendere loro
la vita impossibile.
Il caso, in
breve, è questo: le casette di legno della Protezione Civile ancora non si
vedono, ma in montagna nevica e fa freddo, anche il Pesarese Ceriscioli dovrebbe
saperlo, e chi ha deciso di rimanere ma non ha più una casa deve trovare il
modo di sopravvivere. Non avendo assistenza dallo Stato, che in quasi quattro
mesi non è riuscito a portare sul posto nemmeno dei miseri prefabbricati in
legno, molti cittadini si sono mossi da soli, acquistando a proprie spese delle
strutture ove passare l’inverno. In questo in molti casi, come quello di
Tolentino, c’è stato l’avallo dell’Amministrazione Comunale che ha autorizzato
l’edificazione provvisoria di questi manufatti.
Ora arriva
la Regione Marche che dice che non si può. Si tratta di costruzioni abusive che
possono essere tollerate solo per tre mesi, dopodiché si rischia di incorrere
nell’imputazione per costruzione abusiva. Inoltre la Regione invita i Comuni a
seguire le direttive date dalla Protezione Civile, individuare le aree dove
installare i prefabbricati, quando arriveranno (ma con calma) prediligendo aree
pubbliche. Cornuti e mazziati, i terremotati. La casa non è agibile, gli aiuti
non arrivano e chi dovrebbe aiutare che fa? Li minaccia penalmente. Quindi chi
ha costruito dei prefabbricati sul proprio terreno li dovrà abbattere. E poi? E
poi o se ne vanno anche loro al mare d’inverno oppure congelano attendendo che
lo Stato porti loro le promesse casette di legno che, a primavera, saranno
davvero d’aiuto. Non fosse tragico farebbe ridere.
Luca
Craia