Avevano suscitato fin da subito diverse perplessità, le nomine
effettuate dal Consiglio Comunale circa i nuovi membri del CDA della
Casa di Riposo nel corso dell’ultima seduta, ne abbiamo già parlato. In effetti la matematica
avrebbe voluto una votazione netta, con tutti i membri in quota alla
maggioranza eletti con pari voti. Questo, invece, non è accaduto e in
molti si sono chiesti – e si stanno ancora chiedendo – cosa sia
accaduto. Le conclusioni di questi ragionamenti possono influire pesantemente sulle scelte politiche future, sia all'interno del CDA che ancora deve votare le cariche, sia nella dialettica interna alla maggioranza di governo Tra chi si sta ponendo domande su quanto accaduto nell'ultima seduta del Consiglio Comunale c’è lo stesso suo Presidente,
Walter Antonelli, che non ci vede chiaro e lo dice apertamente.
“I veleni sul nuovo Cda
della casa di Riposo, diffusi ad arte da persone che hanno in comune di
non amare Montegranaro, mi spingono ad intervenire sull'argomento” dice
il chirurgo che presiede l’organo legislativo cittadino. Accusa i suoi
colleghi di maggioranza con parole forti: “l'esito del voto per la
nomina dei consiglieri certifica una maggioranza i cui consiglieri sono
inaffidabili” tuona, “consiglieri che, con un colpo di mano di pochi,
hanno mandato in frantumi un accordo raggiunto senza che nessuno abbia
avuto qualcosa da eccepire”. Sono parole pesanti, che apriranno
senz’altro un dibattito acceso in seno alla maggioranza, anche se
Antonelli non fa esplicitamente nomi.
Ma ce n’è anche per
l’opposizione: “anche la minoranza si è fatta contagiare, le diverse
componenti, politicamente distanti e distinte, si sono coalizzate in
forza di uno spirito di opposizione a prescindere, alla faccia del
merito”. Oramai i giochi sono fatti, i consiglieri sono stati eletti e
resteranno in carica per il prossimo quinquennio, ma Antonelli è
fiducioso: “spero che gli eletti dimostrino più intelligenza di chi li
ha votati, realizzando un CDA forte, in accordo alle linee direttive
condivise, e non si pieghino al volere di qualche franco tiratore”.
Le
parole del Presidente aprono la nuova stagione politica, dopo le
vacanze estive, in un clima che non sembra per niente disteso. E ora c’è
la festa dell’Unità. Come reagiranno i suoi alleati?
Luca Craia
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sabato 20 agosto 2016
lunedì 8 agosto 2016
Il nuovo CDA della Casa di Riposo. Le implicazioni del voto. La matematica e la politica.
Ci sarebbero due o tre valutazioni da fare sugli
esiti del voto del Consiglio Comunale di Montegranaro col quale è stato eletto
il nuovo CDA della Casa di Riposo. Innanzi tutto vorrei sottolineare il
comportamento corretto della maggioranza che, con un regolamento di voto
assurdo che consente di votare tutti e sei i membri del Consiglio di
Amministrazione a tutti i consiglieri, non ha approfittato garantendo la
rappresentanza della minoranza. Avrebbero potuto eleggere tutti e sei i
consiglieri ma non lo hanno fatto e questo non era scontato, per cui, per una
volta, plaudo.
Però, leggendo i numeri e non solo i nomi, qualche
ragionamento sugli equilibri interni alla maggioranza bisognerebbe farlo.
Infatti se la coalizione avesse votato compatta tutti e quattro i membri del
CDA nominati avrebbero ottenuto 10 voti. Invece l’unico a prendere l’en plein è
stato il candidato sponsorizzato da Antonelli, Luciano Di Chiara. Livio
Botticelli ne ha presi 9, Cameli addirittura 8. Sarebbe lecito domandarsi perché
qualcuno non abbia votato tutti e quattro i candidati e, soprattutto, chi
sarebbe questo qualcuno. Infatti un consigliere non ha votato Botticelli, in
quota Ubaldi, e ben due non hanno votato Cameli, in quota PD. Anche Giuseppina
Mariani, che rumors danno in quota Beverati, manca di un voto. I conti non
tornano. Che succede?
Curioso il siparietto consumatosi alla chetichella tra
Ubaldi e il suo capogruppo. Gaudenzi ha espresso un voto in più rispetto ai
quattro che la maggioranza si era impegnata a esprimere. Il suo quinto voto è
stato un tributo a Lucio Melchiorri, il Presidente uscente. Nulla di
scandaloso, anzi, un gesto apprezzabile. Ma pare non sia stato gradito dal
leader di Liberi per Montegranaro che sembra abbia redarguito il suo
capogruppo.
E ora si va in ferie.
Luca Craia
mercoledì 27 luglio 2016
Casa di Riposo: niente battaglia?
I presupposti perché
ci fosse da battagliare c’erano tutti, a partire dall’annosa disputa col CDA
uscente e col Presidente Melchiorri circa la data di scadenza, per continuare
con le dure accuse del Presidente del Consiglio Comunale Antonelli contro la
gestione dello stesso Melchiorri e per finire con la normale lotta per la
spartizione delle solite poltrone, non remunerative in questo caso, ma che danno
prestigio e potere. Invece, alla vigilia del Consiglio Comunale che dovrà
nominare i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione dell’opera pia che
gestisce la struttura, sembra regni sovrana la pace politica.
L’opposizione
ha già fatto sapere, in maniera più o meno unanime, che gradirebbe la
riconferma dell’attuale organo amministrativo ma, data l’indisponibilità di
Lucio Melchiorri e di Alberto Gazzani, l'ipotesi non sembra percorribile. Né sarebbe
stata probabilmente accettata dalla maggioranza, visto che i suoi
rappresentanti, in questo caso, sarebbero in minoranza. Si stanno facendo nomi,
più o meno ufficiosamente, e non pare ci siano problemi ad accordarsi su quali
saranno i due rappresentanti dell’opposizione nel CDA.
In maggioranza,
a parte la riconferma dell’attuale consigliere Cameli, entrato in surroga della
dimissionaria Strappa, nel frattempo divenuta assessore, non sembra ci siano
particolari screzi. Si sanno già un paio di nomi: il primo è quello di Livio
Botticelli, ex vicesindaco in epoca Basso, in quota a Ubaldi, personaggio di
alto profilo politico e persona degna di grande rispetto, anche da parte della
minoranza. Lo vedrei come papabile presidente.
Poi c’è Luciano
Di Chiara, cognato del Presidente del Consiglio Antonelli. Anche qui sembra vi
sia una forte convergenza, ma qualche voce vuole la candidatura di Di Chiara
indirizzata anch’essa perso il seggio più alto e questo qualche malumore
potrebbe causarlo, sia per l’insaziabilità degli ubaldiani, sia perché Antonelli,
ricordiamolo, è solo, non ha uno schieramento alle spalle, e ha un potere di
trattativa particolare, dettato solo dal fatto che potrebbe essere l’ago della
bilancia in caso di terremoti numerici in maggioranza.
Questo
Antonelli lo sa bene, infatti ha passato mesi a fare la voce grossa su diverse
questioni, tra sanità e case popolari, per poi rientrare nei ranghi, non si sa
quanto temporaneamente o definitivamente. Probabilmente vedremo come si
posizionerà il Presidente del Consiglio Comunale dopo la nomina del CDA. Per il momento i mal di
pancia sembrano rientrati. Rimane in quarto nome da fare, che dovrebbe andare
in quota PD e sul quale possiamo scatenare la nostra fantasia, esercizio al
quale, al momento, non sono interessato.
Luca Craia
mercoledì 25 maggio 2016
Casa di Riposo: scade il Cda e si profila battaglia
Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo di Montegranaro è
in scadenza con la fine di maggio. Nonostante i tentativi, non privi di
cattiveria nei confronti della persona del Presidente, Lucio Melchiorri, per
far decadere il CDA anticipatamente, da parte dell’Amministrazione Comunale,
con accuse anche pesanti ma rivelatesi infondate, i fatti hanno dato ragione a
Melchiorri che chiude il suo mandato con la sua naturale scadenza. Nessuno gli chiederà
mai scusa ma credo basti la soddisfazione di aver raggiunto la fine del mandato
in scioltezza. Credo, comunque, che una sua riconferma sarebbe cosa opportuna
soprattutto in considerazione del suo operato incontestabilmente positivo.
La nomina del nuovo CDA, che spetta al Consiglio Comunale, avverrà a
luglio prossimo, ma già circolano voci piuttosto insistenti sui nomi dei
prescelti dalla maggioranza per sostituire i membri attuali, per 4/5 nominati
dalla maggioranza di allora che oggi è all’opposizione e con il quinto che, per
varie vicissitudini, non è più così vicino al Pd che lo nominò a suo tempo.
Attualmente il Pd sembra orientato a nominare Luigi Cameli, tesserato
storico e uomo di partito. Ubaldi pare vorrebbe indicare Livio Botticelli, ex
vicesindaco di era bassiana e uomo della sua area da sempre, mentre l’area del
Presidente Antonelli pare indicherà Luciano Di Chiara. Sul quarto membro non
sembra ci siano nomi così certi, ma circola insistentemente quello della
professoressa Anna Maria Vecchiola, che ogni tanto rispunta per questo o
quell’incarico indicata talvolta dalla maggioranza e talvolta dai Cinquestelle.
La Vecchiola è comunque inquadrabile in quota Ubaldi, e questo darebbe un
segnale piuttosto forte sulla predominanza politica nel prossimo CDA.
La minoranza ancora non fa nomi ufficialmente, ma pare che Viviamo
Montegranaro sia orientata verso la riconferma di Melchiorri, cosa che non sembra
dispiacere ai Cinquestelle e forse nemmeno a Basso.
Poi toccherà nominare il Presidente e forse anche qui qualche problema
ci potrebbe essere. Il Presidente è espressione del CDA ma è difficile pensare
che non ci saranno influenze da parte dei partiti di riferimento. È quindi
presumibile che ci sarà battaglia in seno alla maggioranza, viste le anime ben
distinte che la compongono e la sempre presente necessità di accontentare le
mire di qualcuno. Fino a oggi Ubaldi ha fatto il buono e il cattivo tempo, ora
ci sarà da vedere cosa accadrà in questo frangente e se il Pd chiederà il conto.
Infine c’è il nodo delle nomine da parte della minoranza. Normalmente
dovrebbe essercene una sola, ma quando fu nominato l’attuale CDA si giunse
all’accordo, in Consiglio Comunale, per concedere all’opposizione un membro per
ogni gruppo. Così furono nominati due membri: Alberto Gazzani, di nomina Pd, e
Cristiana Strappa di nomina Liberi per Montegranaro, poi dimessasi dopo
l’elezione in Consiglio Comunale. Secondo questo principio ogni gruppo di
minoranza potrebbe esprimere un consigliere ma, essendoci quattro gruppi di
minoranza (Viviamo Montegranaro, Cinquestelle, Basso e Sel), arriveremmo a otto
consiglieri totali e alla sostanziale parità tra maggioranza e opposizione.
Insomma, c’è materiale su cui divertirsi. Vedremo.
Luca Craia
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