Quando un’organizzazione di categoria diffonde notizie distorte o
false, cosa fa? Come si qualifica? C’è superficialità o malafede? Nel caso
della CODACONS non saprei, certo è che l’organizzazione che dovrebbe tutelare
gli interessi dei consumatori e che molto spesso si dedica ad altro, Festiva di
Sanremo e altre problematiche chiave per gli Italiani, con un articolo
pubblicato sul proprio sito (leggi articolo leggi articolo) )
si dimostra inutile per il consumatore e dannosa per la categoria del piccolo
commercio.
In questo articolo la CODACONS
consiglia i consumatori di acquistare i prodotti per la scuola nei
supermercati e negli ipermercati perché “nei supermercati si
può arrivare a risparmiare fino al 30% rispetto alla cartolibreria”. Assolutamente
falso. In generale gli articoli delle piccole cartolerie costano meno rispetto
al supermercato, in qualche caso molto meno. È vero, ci sono i prodotti “civetta”
che hanno prezzi bassissimi, ma sfido chiunque a trovarli facilmente: la grande
distribuzione ne mette sullo scaffale un numero esiguo per attirare i clienti e
i prodotti finiscono subito. Il cliente, però, attirato dal volantino, continua
a fare spesa spendendo di più rispetto alla cartoleria.
Questo CODACONS dovrebbe saperlo, visto che sembra
molto ferrata in materia. Per cui, scrivendo cose false dimostra, quantomeno,
di non saper fare il proprio lavoro. Ma questa approssimazione va a danneggiare
un comparto che già sta fortemente soffrendo la concorrenza della grande
distribuzione che attrare la clientela non col vantaggio di prezzo o di qualità
del prodotto ma con sistemi di marketing che il piccolo negozio non si può
permettere. Il vantaggio per il consumatore non c’è, anzi, c’è uno svantaggio.
E nel contempo di crea un danno al commercio tradizionale, A che pro, sarebbe
interessante capirlo.
Luca
Craia