Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo di Montegranaro è
in scadenza con la fine di maggio. Nonostante i tentativi, non privi di
cattiveria nei confronti della persona del Presidente, Lucio Melchiorri, per
far decadere il CDA anticipatamente, da parte dell’Amministrazione Comunale,
con accuse anche pesanti ma rivelatesi infondate, i fatti hanno dato ragione a
Melchiorri che chiude il suo mandato con la sua naturale scadenza. Nessuno gli chiederà
mai scusa ma credo basti la soddisfazione di aver raggiunto la fine del mandato
in scioltezza. Credo, comunque, che una sua riconferma sarebbe cosa opportuna
soprattutto in considerazione del suo operato incontestabilmente positivo.
La nomina del nuovo CDA, che spetta al Consiglio Comunale, avverrà a
luglio prossimo, ma già circolano voci piuttosto insistenti sui nomi dei
prescelti dalla maggioranza per sostituire i membri attuali, per 4/5 nominati
dalla maggioranza di allora che oggi è all’opposizione e con il quinto che, per
varie vicissitudini, non è più così vicino al Pd che lo nominò a suo tempo.
Attualmente il Pd sembra orientato a nominare Luigi Cameli, tesserato
storico e uomo di partito. Ubaldi pare vorrebbe indicare Livio Botticelli, ex
vicesindaco di era bassiana e uomo della sua area da sempre, mentre l’area del
Presidente Antonelli pare indicherà Luciano Di Chiara. Sul quarto membro non
sembra ci siano nomi così certi, ma circola insistentemente quello della
professoressa Anna Maria Vecchiola, che ogni tanto rispunta per questo o
quell’incarico indicata talvolta dalla maggioranza e talvolta dai Cinquestelle.
La Vecchiola è comunque inquadrabile in quota Ubaldi, e questo darebbe un
segnale piuttosto forte sulla predominanza politica nel prossimo CDA.
La minoranza ancora non fa nomi ufficialmente, ma pare che Viviamo
Montegranaro sia orientata verso la riconferma di Melchiorri, cosa che non sembra
dispiacere ai Cinquestelle e forse nemmeno a Basso.
Poi toccherà nominare il Presidente e forse anche qui qualche problema
ci potrebbe essere. Il Presidente è espressione del CDA ma è difficile pensare
che non ci saranno influenze da parte dei partiti di riferimento. È quindi
presumibile che ci sarà battaglia in seno alla maggioranza, viste le anime ben
distinte che la compongono e la sempre presente necessità di accontentare le
mire di qualcuno. Fino a oggi Ubaldi ha fatto il buono e il cattivo tempo, ora
ci sarà da vedere cosa accadrà in questo frangente e se il Pd chiederà il conto.
Infine c’è il nodo delle nomine da parte della minoranza. Normalmente
dovrebbe essercene una sola, ma quando fu nominato l’attuale CDA si giunse
all’accordo, in Consiglio Comunale, per concedere all’opposizione un membro per
ogni gruppo. Così furono nominati due membri: Alberto Gazzani, di nomina Pd, e
Cristiana Strappa di nomina Liberi per Montegranaro, poi dimessasi dopo
l’elezione in Consiglio Comunale. Secondo questo principio ogni gruppo di
minoranza potrebbe esprimere un consigliere ma, essendoci quattro gruppi di
minoranza (Viviamo Montegranaro, Cinquestelle, Basso e Sel), arriveremmo a otto
consiglieri totali e alla sostanziale parità tra maggioranza e opposizione.
Insomma, c’è materiale su cui divertirsi. Vedremo.
Luca Craia