Ieri sera si
è scritta un’altra pagina della storia di Montegranaro, una delle tante che
stiamo vivendo in questo ultimo periodo, un periodo che ricorderemo, probabilmente,
non con molto piacere; ma tant’è. Ieri sera si è tenuta la seduta del Consiglio
Comunale di Montegranaro più corto della storia, il tempo di un aperitivo e
correre a casa a cena. Appena 51 minuti di seduta incentrata praticamente sul
nulla. Montegranaro sta vivendo problemi serissimi, forse il momento più buio
della storia dal dopoguerra a oggi, e si convoca un Consiglio Comunale con soli
due punti all’ordine del giorno che, oltretutto, sono punti di routine o poco
più.
Nessuno ha
sentito la necessità di chiamare l’assise democratica su temi importanti come l’adeguamento
sismico delle scuole, la situazione gravissima del centro storico, la sicurezza
che viene sempre più meno. Nessuno ha pensato di poter parlare di piano
antenne, di abbattimento delle barriere architettoniche, del regolamento per le
case popolari.
Cinquantuno
minuti di nulla, di tempo perso. Che può significare? Dai segnali che continuiamo
a ricevere, significa che le decisioni reali e importanti vengono prese nell’ufficio
del Sindaco, sotto la rete che dovrebbe salvare le teste dei nostri
amministratori dall’eventuale caduta della volta. Le decisioni, a Montegranaro,
da qualche anno, vengono prese lontane dai microfoni, dalla diretta radio,
dallo streaming.
Le decisioni
vengono prese senza che i cittadini ne sappiano qualcosa o, quando mai, possano
parteciparvi. Che poi, se gli stessi Consiglieri Comunali, siano essi di
maggioranza che di opposizione, vengono informati solo a cose fatte,
figuriamoci i cittadini. Ecco, l’unica utilità del Consiglio Comunale/Aperitivo
di ieri sera è stata questa: la manifestazione palese del fatto che il
Consiglio Comunale, a Montegranaro, serve quasi a niente, tanto le decisioni si
pendono altrove.
Luca
Craia