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mercoledì 25 gennaio 2017

Tocco di Casauria: l’Enel attacca la corrente ma si brucia tutto



Dopo giorni e giorni senza elettricità a causa delle vetuste linee elettriche italiane, indegne anche di un paese del terzo mondo, nonostante i lauti compensi elargiti ai vari Presidenti, Direttori e Amministratori Delegati, il Comune di Tocco di Casauria, in provincia di Pescara, ha visto tornare la corrente. Tutti pronti a tirare un sospiro di sollievo ma… tac! Tutti di nuovo al buio. Pare che il voltaggio erogato fosse un tantino troppo alto e si è bruciato tutto. L’Enel, almeno, è coerente nella sua inefficienza.
                                      
Luca Craia

giovedì 3 novembre 2016

Piccole gang esasperano e vanno contro l’integrazione



Potremmo chiamarla Il Dispetto del Campanello 2.0 ma secondo me è molto più grave e, soprattutto, danneggia più l’attore che la vittima del dispetto stesso. La cosa capita spesso nel quartiere di San Liborio, particolarmente in un grande condominio che non nominerò per questioni di privacy.
Accade che una banda di ragazzini magrebini, non si sa bene come, riesca a introdursi nell’androne del palazzo e da lì stacchi la corrente azionando gli interruttori dai contatori. Questo è il fatto più grave, perché al buio potrebbero capitare tante cose e i condomini hanno addirittura paura ad andare a riattaccare la luce. Ma non si limitano a questo: suonano i campanelli e insultano chi risponde.
Sono stati visti più di una volta e da più persone, sono stati anche allertati i Carabinieri ma capirete che, se le leggi italiane non consentono di fermare chi compie reati ben più gravi, di fronte a quella che è poco più di una bravata c’è davvero poco da fare. Solo che la gente comincia a esasperarsi, e ne ha pieno motivo. E questo agire stupido e infantile di questi giovani ospiti del nostro Paese danneggia prima di tutto la loro stessa comunità, che in questo modo riceve un ulteriore colpo alla propria immagine in direzione di integrazione e accettazione.
Quindi perché ne scrivo? Perché so che ci sono diversi Magrebini che mi leggono e mi auguro che possano intervenire loro per fermare questa brutta cosa, magari cercando di capire chi sono questi ragazzini, parlando con loro o con le loro famiglie, facendogli comprenderel’errore e le sue conseguenze sulla convivenza pacifica. E speriamo bene.

Luca Craia

venerdì 13 marzo 2015

Competenze sui beni culturali? Alla faccia.



Quella che vedete in foto è la famosa “casetta” di Porta Romana. In realtà non è esattamente una casetta ma è parte del fortilizio medievale che costituiva una degli ingressi principali al castello. Quindi possiamo dire che si tratta di un bene culturale importante. Tempo addietro è stata costruita una passerella pedonale che aggira la strettoia passando dietro la casa dei Filomeni. Questa passerella è sempre stata scura e piuttosto preoccupante da percorrere di notte. Ricordiamo l’atto vandalico di qualche anno fa quando un balordo imbrattò i muri della “casetta” e della casa con scritte stupide, prontamente rimosse, volontariamente e senza compenso, dai volontari di Arkeo. Finalmente in questi giorni è stato installato un faro che la illumina rendendola più sicura. Ma da dove arriva la corrente?
La corrente arriva da quel bastone di rame (?) che hanno messo sopra il tetto della casa. Esteticamente è tutto un dire. Dimostra tutta la sensibilità di questa amministrazione nei confronti del patrimonio culturale cittadino. Non si poteva rendere meno visibile, magari passandola in orizzontale sopra il tetto? Io credo di sì. Ma io sono un incompetente, si sa. Quelli competenti fanno queste cose.

Luca Craia