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giovedì 5 maggio 2016

La corsa a intitolare e la qualità della politica.



Trovo grottesca, ridicola e anche un po’ fastidiosa, visto che, mio malgrado, l’ho avviata io, questa nuova gara del politico montegranarese a intitolare strade e vie, a stitolarle, a reintitolarle. Ma trovo soprattutto meschino l’utilizzo degli affetti e dei ricordi per scopi politici. Ricordiamoci che ci sono figli, mogli e nipoti ancora vita e se non si vuole avere rispetto per i morti si rispettino almeno i vivi. Inoltre trovo irrispettosa l’idea di intitolare la pista dello stadio a uno dei Montegranaresi più grandi, Michele Gismondi.
Michè merita di più, merita una strada importante, non una pista di atletica che nessuno nominerà mai. Merita una targa o addirittura un monumento. È stato uno degli uomini che hanno dato più lustro al nostro paese, un grande sportivo e una grande persona, certamente non un gregario nella vita come si è permesso di scrivere qualche giornalista poco attento. E utilizzare la sua figura per fare giochini politici è vergognoso.
In quanto alle vie da intitolare a questo o quello, per quanto il giochino possa risultare divertente, direi che abbiamo problemi ben più seri di cui occuparci e su cui profondere energie. Poi, se qualcuno vuole cancellare via Craxi, se vogliamo anche legittimamente, visto che trattasi di un pluricondannato, si armi di bianchetto in abbondanza perché qui, tra massoni, fascisti, comunisti e furfanti vari, rischiamo di chiamare le strade coi numeri come in America.

Luca Craia