“Aspettiamo
il responso del sopralluogo, quando sarà” dice la Sindaca di Montegranaro,
Ediana Mancini, al Corriere Adriatico a proposito della situazione della chiesa
di San Serafino. Stamane il quotidiano locale ritira magicamente fuori dal
cilindro un problema che finora pareva non esistesse tranne per la solita
Cassandra-Giovannifarina che è L’Ape Ronza, che già dallo scorso agosto va
dicendo, inascoltata, che la chiesa ha problemi seri. Ora il Corriere Adriatico,
finalmente, suona la sveglia tirando fuori cifre, magari un po’ a caso, che
potrebbero anche essere reali, visto che i lavori di messa in sicurezza,
iniziati ormai vent’anni, fa non sono stati mai ultimati e che il terremoto non
ha certo contribuito a sistemare le cose.
Quello che,
però, è stupefacente (ma neanche tanto, ci stiamo abituando) è l’atteggiamento
attendista e superficiale dell’Amministrazione Comunale che dallo scorso agosto
ha sempre negato che ci fosse una situazione di pericolo per la chiesa,
riaprendola subito dopo le prime scosse, quando già erano evidenti i nuovi
danni. Solo dopo le scosse di ottobre, quando i calcinacci caddero in testa ai
fedeli durante una funzione, si capì, vivaddio, che forse sarebbe stato il caso
di chiudere il tempio. Ma verificarne lo stato no, quello spetta alla
protezione civile. È come se voi aveste un danno serio a casa vostra e
aspettaste che a valutarvelo sia chi ve lo deve risarcire, non facendo,
intanto, una perizia di parte. Il Comune ha un ufficio tecnico con tecnici
preparati: perché non fa una valutazione e una stima del danno? Che si aspetta?
Rimane la
questione di dove si prenderanno i soldi. I danni sono sì del terremoto ma non
solo. È difficile pensare a un finanziamento pubblico che copra tutti i costi
di una ristrutturazione completa. Le casse del Comune sono vuote, perché i
soldi che ci sono servono per progetti strampalati come quello di viale Gramsci
o per palestre che possono attendere. Così mi pare evidente che la faccenda si
ingarbugli, intrecciandosi con gli altri edifici pubblici danneggiati per i
quali bisognerà fare qualcosa ma nessuno ha la minima idea di cosa. Questa
volta temo che il centro storico di Montegranaro morirà sul serio.
Luca
Craia