Prima di tutto voglio esprimere
solidarietà ad Aronne Perugini perché, per quanto forse poca cosa, trovarsi una
gomma tagliata può far male e sospettare che qualcuno te l’abbia tagliata
apposta può fare ancora più male. Ciò detto vorrei fare due considerazioni sul
fatto.
In effetti potrebbe essersi
trattato di un incidente. Le tre gomme superstiti sembrano sgombrare il campo
dall’atto intimidatorio diretto alla persona specifica (nella fattispecie l’assessore
ai lavori pubblici di Montegranaro e vicepresidente della Provincia di Fermo):
se si vuole danneggiare lo si fa sul serio. Ricordo le gomme tagliate a Gianni
Basso qualche anno fa durante la campagna elettorale. In quel caso le
tagliarono tutte e quattro. Potrebbe essere stato un atto vandalico di un
balordo che, colpendo a caso, ha colpito proprio uno dei politici più
importanti in paese e in provincia.
Però il solo pensare a un atto
intimidatorio, a un’azione violente diretta contro un amministratore, un
politico, uno che si occupa della cosa pubblica, è un segnale che deve far
preoccupare. Perché il primo pensiero di tutti (alzi la mano chi non l’ha
pensato) è stato rivolto all’intimidazione? È questo il punto: il clima è
troppo teso. La dialettica politica è normalmente portata all’estremo durante
la campagna elettorale. Nel nostro caso, poi, abbiamo assistito ad una propria
guerra verbale tra i vari schieramenti prima delle elezioni. Ma questa tensione
dialettica non è mai più scesa, anzi.
E va detto, a onor del vero, che
l’attuale maggioranza fa di tutto per mantenere alta la tensione, quasi stesse
ancora all’opposizione, anzi, con maggior durezza di quanto ha fatto mentre,
nella passata consiliatura, era davvero all’opposizione. Aronne Perugini è
forse il rappresentante più pacato, educato e rispettoso di questa coalizione
ma molti rappresentanti del governo cittadino non perdono occasione per
mantenere elevata quando non innalzare ulteriormente la tensione politica,
attaccando a destra e a manca anche i privati cittadini. L’opposizione non è da
meno ma ciò è più consono al ruolo. Credo che, si sia trattato o no di un atto
violento, l’episodio debba farci capire che forse è il caso di tornare a un
dibattito politico più civile e rispettoso, partendo dalle cariche più alte. Per
il bene di tutti.