Fa sensazione nel nostro paesello la notizia di un uomo che, tentando
il suicidio, ha rischiato di far saltare in aria una palazzina saturando il proprio appartamento col gas. Pare che il
protagonista di questa vicenda, dopo essere stato abbandonato da moglie e
figli, avesse già tentato di togliersi la vita, non riuscendoci, tagliandosi le
vene e che fosse da poco stato rimandato a casa dopo le cure dovute al
precedente tentativo di uccidersi. Allora mi domando: una persona in evidente
stato di prostrazione, tanto depresso da voler morire, viene dimesso dall’ospedale
e rimandato da solo a casa propria. È normale? È normale che una società civile
lasci completamente solo e in balia di se stesso un uomo che ha appena cercato
di uccidersi? È normale che quest’uomo venga messo tranquillamente nella
condizione di farlo di nuovo? È normale che non si consideri anche la
possibilità che, nel farlo, potrebbe diventare pericoloso non solo per se
stesso ma anche per gli altri? La depressione è una malattia e va curata. Un uomo
con un cancro lo si cura. Un uomo con un infarto non lo si rimanda a casa
finchè non si è sicuri che non sia più in pericolo di vita. Perché un uomo
depresso e pericoloso per sé e per gli altri sì?
Luca Craia