Come ho già scritto qualche giorno fa (vedi articolo),
il dibattito, secondo la lingua italiana, prevede la contrapposizione e la
valutazione di idee diverse. Il “dibattito”, così lo chiama anche un quotidiano
locale stamattina, che è in programma per domani sera alla festa dell’umidità sul
tema più caldo del momento a Montegranaro, viale Gramsci, non è un dibattito ma
una chiacchierata tra amici.
Interverranno gli amministratori. E poi? E poi il pubblico potrà fare
domande. Il pubblico, alla festa dell’umidità, non è mai di parte, per niente.
Immaginate quindi quando potrà essere acceso il dibattito. E se lo fosse,
qualcuno dovrebbe porsi delle domande. Non disperiamo.
Comunque, tornando al supposto dibattito, per essere tale sarebbe
stato bello ci fosse qualche rappresentante dell’opposizione, seduto sul palco
in mezzo agli eroi piddini, a esporre una posizione diversa. Sarebbe stato
bello che fosse stato invitato qualche esponente del Comitato Buon Senso, che
si sta battendo da mesi per convincere l’Amministrazione Mancini che il
progetto di riqualificazione è una Corazzata Potemkin pazzesca.
Ma,
a quanto si sa, ci saranno solo i soliti, quelli che hanno già deciso, quelli
che hanno detto chiaro e tondo che si fa così punto e basta, quelli che hanno
detto che o si fa così o, anziché spendere i soldi nel centro, “che non li
vogliono" (cit. Ediana Mancini), li spendiamo a Santa Maria, secondo quale
logica amministrativa non si sa. E allora, amici del PD, compagni,
frequentatori delle feste dell’umidità, chiamiamo le cose col proprio nome. Quello
non è un dibattito, è una riunione di partito, una conversazione in salotto.
A
meno che, tra il pubblico, non spunti qualche contestatore, qualcuno di quelli
della lista nera, la lista dei cattivi, dei gufi, quelli che, ‘ste carogne, si
permettono di dissentire. Uno di quelli che, hai visto mai, facciano una
domanda non prevista, una di quelle che pretenderebbero una risposta. Vedremo.
Luca
Craia