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giovedì 19 gennaio 2017

Far west del bidoncino. Neve e differenziata. Il fai da te dei cittadini in attesa di istruzioni



Tace ventiquattr’ore la pagina Facebook del Comune di Montegranaro per quanto riguarda i rifiuti. L’ultima informazione data diceva che c’erano difficoltà ma che si stava cercando di raccogliere sia il multimateriale che l’indifferenziato. Poi il silenzio. Sulla pagina Facebook e sul Gruppo di Discussione de L’Ape Ronza arrivano segnalazioni di mancati ritiri in vaste zone del paese e la gente non sa cosa fare. Pare che stamattina stiano ritirando l’umido un po’ dappertutto ma i mancati ritiri dei giorni scorsi (qualcuno aveva messo fuori anche indifferenziato e multimateriale) sono ancora lì e costituiscono un problema per molti, occupando spazio in casa. È chiaro che c’è stata una situazione anomala, ma nemmeno troppo, considerando che in inverno è abbastanza prevedibile che nevichi e un modo per ovviare ai disagi andrebbe pensato preventivamente. In ogni caso, molti cittadini attendono istruzioni. Intanto per strada c’è il far west del bidoncino.
                                      
Luca Craia

giovedì 5 gennaio 2017

Differenziare bene con le idee confuse del numero verde



Mi scrive una lettrice per raccontarmi la sua disavventura col numero verde del servizio smaltimento rifiuti di Montegranaro. La nostra amica, che chiameremo per comodità Maria, è una persona precisa e meticolosa. Deve buttare via delle vecchie cassette a nastro e, ritenendo che sia impossibile separare adeguatamente tutti i materiali, decide di inserirle nel secchio dell’indifferenziata ma, essendo un materiale particolare, le ripone in un sacchetto. Il mattino dopo, però, il sacchetto non viene ritirato.
Allora Maria chiama il numero verde per chiedere spiegazioni e l’operatore le risponde che il ritiro probabilmente non è stato effettuato perché il sacco non era trasparente. Maria è certa che lo fosse ma non si perde d’animo e rimette nel secchio grigio le musicassette per conferirle al ritiro successivo. Il sacchetto, però, non viene ritirato per la seconda volta. Maria ritelefona al numero verde e parla con un operatore diverso da quello precedente. L’operatore le spiega, al contrario del suo collega, che le musicassette vanno smontate, il nastro conferito con l’indifferenziata e l’involucro con la plastica. Maria, diligentemente, segue le istruzioni e mette i due materiali nel relativo bidone, sempre dentro un sacchetto trasparente. Il nastro, posto nel grigio, viene ritirato mentre gli involucri in plastica no.
Maria non si perde d’animo e richiama per la terza volta il numero verde, trovando un terzo operatore. Qeusti le spiega, con una terza versione, che gli involucri vanno nell’indifferenziata. Maria controbatte con fatto che i colleghi con cui aveva parlato in precedenza avevano detto altro, e l’uomo le chiede tempo e il numero di cellulare per richiamarla più tardi. Ma non la richiama più. Il giorno dopo la mamma di Maria incontra in strada gli operatori addetti al ritiro e chiede loro spiegazioni. Questi le spiegano che andava bene come erano state conferite le cassette la prima volta, vanno gentilmente con la signora fino a casa e si fanno consegnare gli involucri rimasti. Fine dell’odissea.
Io non ho saputo dire nulla a Maria, se non che è stata fortunata a poter parlare per ben tre volte col numero verde, cosa che non riesce a tutti.

Luca Craia

venerdì 30 dicembre 2016

Basso precisa ma non tranquillizza. La pesatura dei rifiuti sembra una barzelletta.



Prendiamo atto della precisazione dell’assessore all’Ambiente, Roberto Basso, che ci spiega che i bidoncini in dotazione ai cittadini di Montegranaro per la raccolta differenziata sono già dotati di microchip. Quindi, nel caso si perfezionasse il sistema personalizzando il conferimento dei rifiuti e, quindi, premiando chi differenzia di più, non sarebbe necessaria la loro sostituzione come paventato nell’articolo del Corriere Adriatico di ieri. Tiriamo un sospiro di sollievo, visto che questo avrebbe comportato un aggravio di costi per la cittadinanza, anche se, francamente, sul bidoncino vedo solo un codice a barre. Ma forse il microchip è ben nascosto, chissà.
Però rimane un problema e non di poco conto, specie se si andrà a premiare chi differenzia bene e, conseguentemente, punire chi differenzia male: i bidoni non sono a chiusura ermetica. Chiunque può aprire un bidone per strada. Chiunque può infilarci dentro quello che vuole. Quindi il cittadino corretto potrebbe trovarsi un aggravio sulla sua cartella esattoriale soltanto perché, poniamo, un vicino voglia fargli un dispetto. L’assessore dovrebbe spiegare come verrebbe certificata la pesatura dei rifiuti con questo sistema. Altrimenti tutto il meccanismo sarebbe impugnabile.
Credo che, con gli strumenti che si è dato attualmente il Comune di Montegranaro, il conferimento dei rifiuti con pesatura non sia praticabile. Inotre, se non si applicherà il regolamento approvato la scorsa estata e da allora rimasto lettera morta, il problema dell’abbandono dei rifiuti in discariche improvvisate diventerà sempre più grave e difficile da risolvere. Certamente non lo si risolve con il microchip, anzi. Quindi inviterei l’Assessore Basso a spiegare quale progetto ha in mente, sempre ammesso che ne abbia uno, e di farlo non dalla sua pagina Facebook, dove alcuni cittadini, come il sottoscritto, molto democraticamente non possono accedere, ma in maniera ufficiale, chiara e precisa. Altrimenti il tutto sembra uno scherzo che, però, non fa affatto ridere.

Luca Craia