Novità
importanti e, soprattutto, pesanti economicamente per le famiglie che hanno i
bambini a scuola a Montegranaro. La Direzione Didattica ha preso decisioni che
vanno a incidere sulla spesa che le famiglie, specie quelle meno abbienti,
dedicano all’istruzione dei figli. Vediamo nel dettaglio:
- mensa:
fino allo scorso anno il servizio veniva erogato col solo pagamento del costo
mensa. Il servizio di vigilanza era prestato gratuitamente dalle insegnanti che
sfruttavano dei meccanismi interni alla scuola. Oggi il servizio di vigilanza
dovrà essere pagato dalle famiglie (poche, visto che i locali dove si svolge la
mensa non sono idonei a ospitare un numero cospicuo di alunni, per cui esiste
una selezione stringente con criteri anche legati la reddito, appunto). Tale
costo sarà di € 120,00 all’anno. A pagarlo saranno famiglie certamente non tra
le più agiate;
- inizio
scuola: fino all’anno scorso chi era costretto a portare i figli a scuola prima
dell’orario di ingresso, previsto per le 7,50, non aveva alcun aggravio di
spesa. Quest’anno pare si sia deciso di mettere il servizio di vigilanza dei
bambini che arrivano prima a pagamento. Non sappiamo ancora la cifra;
- corsi di
lingua: fino all’anno scorso i corsi venivano effettuati in orario scolastico
con una spesa pro capite di € 10,00. Da quest’anno i corsi si terranno fuori
dall’orario scolastico e il loro costo sarà totalmente a carico delle famiglie
degli alunni che decideranno di frequentarli. In questo modo è evidente la
differenza di trattamento in base al censo, con le famiglie più benestanti che
potranno pagare il corso e dare una migliore istruzione ai figli e le famiglie
economicamente più deboli che dovranno rinunciare, togliendo possibilità ai
ragazzi.
In tutte
queste decisioni della scuola, fondamentalmente inique ma legittime, il Comune
di Montegranaro non prende posizione. È logico e opportuno che la scuola prenda
finalmente, dopo tante ingerenze, le proprie decisioni in autonomia, ma il
Comune dovrebbe quantomeno sostenere, tramite i servizi sociali, le famiglie
che si ritrovano quest’anno a dover spendere ulteriormente per poter garantire
l’istruzione ai figli. Al momento, però, non risultano provvedimenti da parte dell’assessorato
competente.
Luca
Craia