Interessante e, per certi
aspetti, divertente, non fosse per le solite implicazioni che poi vanno a
coinvolgere tutti ripercuotendosi nella cosa pubblica, il siparietto apparso
sulla bacheca Facebook di un noto esponente Pd nostrano, ex dirigente del
partito, dove il proprietario della suddetta bacheca mostrava tutta la sua preoccupazione per lo
stato di salute dell’ex segretario nazionale Pierluigi Bersani. Nel solito
dibattito che ne seguiva a mezzo commenti, con giuste considerazioni sul
livello ormai paleontologico delle discussioni sul social, avvelenate da
violenza e turpiloquio, si inseriva il segretario della sezione locale spiegando
che, sulla pagina Facebook ufficiale del Pd, non aveva ritenuto opportuno
scrivere nulla al riguardo proprio per evitare la ridda di commenti idioti che
ovunque possiamo leggere, e definendo il social network un “luogo per dementi”.
Tralascio un certo moto di stizza
nel leggere questa definizione essendo io un frequentatore di questo luogo e
quindi anch’io definibile, a sua detta, demente, condivido la risposta datagli
dal proprietario della suddetta pagina, nella quale il tutto avveniva, che
accusava di arretratezza i vertici del suo partito che, in effetti, dimostrano
scarso interesse se non poca dimestichezza con i mezzi di comunicazioni più
moderni della lettera col francobollo. Se spulciamo, infatti, la spoglia pagina
Facebook del Pd locale ci rendiamo conto di quanto poco la si utilizzi: non vi
sono articoli, interventi, spiegazioni. O la sinistra di casa nostra snobba
(come pare di leggere) il mezzo virtuale o ha qualche difficoltà nel suo
utilizzo. Peccato, perché altri lo stanno facendo egregiamente e ottenendo
anche risultati notevoli (misti anche a qualche figuraccia, che ci sta).
I social network sono certamente
una giungla nella quale si possono incontrare brutte bestie che urlano,
imprecano, menano (virtualmente) e rifiutano la dialettica dell’intelligenza. Ma
ci sono anche molte persone raziocinanti che lo utilizzano per confrontarsi con
facilità con gli altri, comunicare e condividere idee, pensieri e concetti, per
concordare azioni, per divulgare il proprio progetto. Ci sono politici, anche
nostrani, che fanno largo uso di Facebook anche per farsi propaganda e, visto
che siamo in piena campagna elettorale, mi pare legittimo e furbo usare ogni
mezzo, anche il social, per dialogare coi cittadini. Piuttosto che definirli
dementi.
Una considerazione sullo scontro,
se così lo possiamo definire, tra i due esponenti della sinistra di casa
nostra: è la prima volta, almeno in pubblico, che si nota la contrapposizione
che c’è, ed è forte, tra la vecchia guardia e la nuova all’interno del partito.
La sinistra è nota per la propensione al suicidio politico, votandosi contro,
facendo propaganda contro i propri candidati eccetera eccetera. Lo ricordiamo
bene, almeno alcuni di noi, cosa accadde alle ultime amministrative, quando,
avendo la possibilità di vincere facile pozzipozzipopopò causa la spaccatura a
destra, si preferì remare contro il candidato sindaco espresso dalle primarie. Stavolta,
con il totale rovesciamento del vertice del partito a livello locale e con la
spaccatura che si evidenzia tra la vecchia dirigenza e la nuova, cosa dobbiamo
aspettarci?
Luca Craia