Potremmo
chiamarla Il Dispetto del Campanello 2.0 ma secondo me è molto più grave e,
soprattutto, danneggia più l’attore che la vittima del dispetto stesso. La cosa
capita spesso nel quartiere di San Liborio, particolarmente in un grande
condominio che non nominerò per questioni di privacy.
Accade che
una banda di ragazzini magrebini, non si sa bene come, riesca a introdursi nell’androne
del palazzo e da lì stacchi la corrente azionando gli interruttori dai
contatori. Questo è il fatto più grave, perché al buio potrebbero capitare
tante cose e i condomini hanno addirittura paura ad andare a riattaccare la
luce. Ma non si limitano a questo: suonano i campanelli e insultano chi
risponde.
Sono stati
visti più di una volta e da più persone, sono stati anche allertati i
Carabinieri ma capirete che, se le leggi italiane non consentono di fermare chi
compie reati ben più gravi, di fronte a quella che è poco più di una bravata c’è
davvero poco da fare. Solo che la gente comincia a esasperarsi, e ne ha pieno
motivo. E questo agire stupido e infantile di questi giovani ospiti del nostro
Paese danneggia prima di tutto la loro stessa comunità, che in questo modo
riceve un ulteriore colpo alla propria immagine in direzione di integrazione e
accettazione.
Quindi perché
ne scrivo? Perché so che ci sono diversi Magrebini che mi leggono e mi auguro
che possano intervenire loro per fermare questa brutta cosa, magari cercando di
capire chi sono questi ragazzini, parlando con loro o con le loro famiglie,
facendogli comprenderel’errore e le sue conseguenze sulla convivenza pacifica. E
speriamo bene.
Luca
Craia