Che il dissesto della scarpata di
viale Gramsci sarebbe diventato il Problema con la P maiuscola per l’amministrazione comunale appena
insediata era già evidente prima ancora che questa si insediasse, prima ancora
che si votasse, se vogliamo. Oggi che sappiamo anche i numeri, da un punto di
vista economico, con i quali la frana andrà a gravare sul bilancio comunale e,
di conseguenza, sulle tasche dei cittadini ci possiamo rendere conto che siamo
di fronte ad una situazione forse mai verificatasi prima a Montegranaro, un’ecatombe
finanziaria di gran lunga più grave della pur grave questione dei debiti fuori
bilancio che ha fatto da ago della bilancia per la campagna elettorale. Sappiamo
che sono allo studio soluzioni percorribili per non andare a disintegrare ogni
programmazione e investimento futuro, ciononostante la situazione è
estremamente preoccupante per urgenza e costi.
Trovare le responsabilità non è
dietrologico: serve ad evitare che, in futuro, vadano a verificarsi circostanze
analoghe. Il primo dubbio che si possa avere, e in molti lo avemmo già all’epoca,
è circa l’opportunità dell’opera di “pulitura” della scarpata effettuata un
paio di anni fa. Un’opera, si ricorderà, estremamente radicale che estirpò
tutta la vegetazione spontanea nata lungo il dirupo. In molti, dicevamo, allora
ci chiedemmo se questo non avrebbe portato conseguenze sulla tenuta stessa
della scarpata. E la scarpata non ha tenuto, chissà se anche per questo motivo.
Si tratta, comunque, di terra da
riporto. Chi ha qualche anno in più ricorderà che il limite del viale era molto
più arretrato rispetto a oggi e che, nei primissimi anni ’80, si ampliò la
larghezza del viale riportando grossi quantitativi di terreno e detriti. La
domanda, ora, è questa: era opportuno costruire sopra tutto l’arredo urbano
dell’attuale giardino? I calcoli fatti erano esatti?
Non sono certamente alla ricerca
di un colpevole, semmai mi sto chiedendo se non si sia commesso qualche errore
in passato remoto o recente. Individuare l’errore, ripeto, serve o dovrebbe
servire a non commetterlo più in futuro. Credo che l’amministrazione comunale
dovrebbe adoperarsi anche per questo, oltre che per sanare con la massima
sollecitudine questa emergenza che ha già privato Montegranaro di uno e forse
del principale luogo di aggregazione cittadina.
Luca Craia