Che non fosse una maggioranza coesa
lo si sapeva fin da quando hanno presentato la lista che chiamammo, appunto,
Stranamore perché metteva insieme culture politiche estremamente diverse. Fin
dai primi giorni di governo, poi, mostrava difficoltà ad accontentare le varie
anime che la componevano: ricordiamo i mal di pancia di SEL in fase di
assegnazione delle nomine e la successiva presa di distanza, anche se senza
creare spaccature ufficiali, del Presidente del Consiglio Antonelli. Poi le
voci, che non sono mai mancate, di disaccordi intestini, particolarmente tra i
due avvocati presenti in giunta, disaccordi mai palesati, in verità,
pubblicamente ma che addetti ai lavori danno per certi. A questo aggiungiamo
diversi dissapori, tra i quali possiamo annoverare anche una minaccia di
querela via face book da parte dell’assessore Basso nei confronti di Antonelli
sulla questione della diretta streaming. Infine si è giunti al Consiglio
Comunale del 29 settembre.
Una seduta storica, come ho già
scritto, per Montegranaro, dove si è assunta una decisione in qualche modo clamorosa.
Questa decisione, al di là del merito, ha mostrato la reale compattezza dello
schieramento. L’uscita dall’aula di tre consiglieri di maggioranza, che si sono
rifiutati di votare e anche di motivare questa scelta, è un segnale a dir poco
preoccupante. La spiegazione data in seguito del Consigliere De Luca su queste
pagine, poi, ha rimarcato quali sono i reali rapporti di potere all’interno
della maggioranza rendendo evidente come chi ha incarichi di giunta decida e
chi non ne ha subisca le decisioni senza prendere parte alla discussione che,
forse, neanche c’è. Il trattamento, poi, di lapidazione mediatica a cui stiamo
assistendo su Facebook (luogo virtuale dove gran parte della politica moderna
nostrana agisce in maniera reale) da parte di componenti o personaggi comunque
riconducibili all’amministrazione comunale nei confronti dei tre dissidenti
mostra come la spaccatura sia ben marcata e difficile da sanare. Del resto
sappiamo bene che, nella cultura di certi personaggi, l’attacco personale,
soprattutto a distanza, è largamente usato come arma politica.
Ma siamo abituati a tutto, in
politica, per cui è possibilissimo che anche questa situazione complicata vada
a risolversi e la maggioranza si ricompatti. Nel caso non fosse ricordiamo che
i numeri rimarrebbero sufficienti per governare, anche contando l’appoggio
esterno più volte offerto da Gianni Basso. Certo è che, comunque, con questo
stato di cose per vedere davvero ripartire Montegranaro dovremmo sperare quasi
in un miracolo. Per adesso si sente solo puzza di frizione bruciata.
Luca Craia