"Adesso sarete contenti" agli "amici";
"scusatemi" a chi le ha dato la vita che ha cercato di togliersi.
Dodici anni, l'età di mio figlio, dodici anni l'età meravigliosa e bastarda in
cui si passa dal dire: "distruggiamo tutte le femmine!" al: "non
mi rompere le palle, la Vanessa, l'ho vista prima io!" (e poi la Vanessina
si innamora di uno di terza...); l'età in cui si passa dalle bambole al
"sei-scema-ti-piace-quello???". Dodici anni e si é buttata di sotto,
vittima del "bullismo" dei coetanei. Li chiamiamo"bulli"
perché chiamarli "stronzi" ci pare indelicato.
In questa epoca che ha depenalizzato il reato di stronzaggine, stiamo
creando una generazione di serial stronzer con un potere immenso: i social, whatsapp
in primis. Gli stronzetti sono sempre esistiti, ma fino all'avvento di questi
nuovi metodi di comunicazione, le robe avevano un peso diverso: erano meno i
bulletti, meno le occasioni per esserlo, ora é tutto immediato e più
pericoloso.
Purtroppo i bulli grondano testosterone e fascino e le stronzette
sudano figaggine e il voler emularli crea una spirale logaritmica di
cattiveria, é sempre stato così, il bullismo ti segna, il bullismo divide
"giusti" e "sbagliati", finire negli "sbagliati"
é facilissimo, basta andare un po' meglio degli altri a scuola (bullismo da
invidia), non essere bravi a giocare a pallone (bullismo da presunta
superiorità ), avere una religione, un orientamento sessuale o gusti televisivi
diversi (bullismo da stronzità acuta).
Io sono stato vittima dei bulli, più di una volta. In terza elementare
ho perso mio babbo, dalla gran sclero ho cominciato a mangiare come un
baghinotto perché non c'erano i pissicologi, mi son presentato in prima media
che ero ottanta chili: pronto per essere smesso come un baghino, i macellai non
tardai a trovarli. In prima media mi ruppero una gamba (ancora mi fa male
quando cambia il tempo), poi mi bucarono le gomme della Vicini, presi delle
gran briscole, mi invitavano alle feste per potermi prendere meglio per il
culo... la mia colpa? Essere ciccio, studiare il giusto, non giocare a pallone,
guardare Quark. Questa roba ha segnato tutta la mia adolescenza, ho avuto una
disistima nei miei confronti che mi ha devastato: a sedici anni mi ero fatto
figo, ma non lo sapevo, troppo pesanti quei ricordi di angherie subite. Poi per
fortuna, di riffa o di raffa, ne sono venuto fuori (forse...), ho conosciuto
lei, la Grande Madre, la Suprema Confortatrice, il Rifugio degli Afflitti: la
Gnocca, che mi ha salvato! Si ma quando avevo dodici anni, se ci fosse stato
whatsapp... ho paura a pensarci.
Tutta sta tiritera per dirvi di stare attenti, ve lo dico da genitore,
state sempre pronti a capire quando vostro figlio é giù, poi ditegli:
"malassandé, pataca!", poi ascoltatelo col cuore e siate pronti a
prendere il telefono per parlare con la scuola e gli altri genitori. Ma se si
vanta di essere figo perché ha infamato Marchino perché non gioca bene a
pallone o se deride su whatsapp la Manuela perché ha i bugni: NON GIUSTIFICATE,
INTERVENITE SUBITO! Ascoltatelo, scavategli dentro e se necessario, dategli un
fatto smanarverso che lo ribalta e strascinatelo SUBITO a scusarsi coi
compagni. Ve lo chiede una vittima, non regaliamo il mondo ad una generazione
di STRONZI.
Roberto Casadei