L’ultimo Consiglio Comunale di
Montegranaro ha sancito l’acquisizione, da parte del Comune stesso, di un
vecchio opificio dismesso da anni che è stato donato dai proprietari. Il
Consiglio Comunale ha ravvisato in questa acquisizione un qualcosa di positivo
per la cittadinanza che a me, francamente sfugge e ne ho già parlato in
precedenza (vedi l’articolo).
Pensare di realizzare un centro sociale o qualcosa di simile in un contesto
urbanistico di degrado sociale per il quale ci si sta sostanzialmente
arrendendo in funzione di una dichiarata incapacità di investire sul problema
mi pare assolutamente contraddittorio, inutile e segno evidente dell’ormai
conclamata assenza di una visione d’insieme del problema.
Ma l’acquisizione rappresenta
anche un pericoloso precedente. Analizziamo: quanti vecchi laboratori dismessi
esistono nel centro del paese? Tantissimi. Che rimuneratività hanno? Meno di
zero. Quanto costano tra tasse e manutenzione? Troppo. Conviene al proprietario
liberarsene donandoli al Comune? Assolutamente sì. Conviene al Comune
acquisirli e spenderci soldi quando non ci sono soldi nemmeno per intervenire
sulle case pericolanti del centro storico? Ditemelo voi.
Secondo il Consiglio Comunale,
che ha votato favorevolmente all’unanimità per l’acquisizione pare di sì (dimostrando che neanche l'opposizione ha un progetto concreto per il centro storico e che, sostanzialmente, non conosce il problema), che
il Comune ne abbia convenienza. Io dico che, da oggi, chiunque possiede un
rudere se ne può liberare donandolo al Comune, evitando problemi e il pagamento
delle tasse su immobili che rendono meno di zero. E voglio vedere come possa il
Comune rifiutare visto il precedente.
Luca Craia