Trovo singolare che il Comune di Montegranaro organizzi, all’interno
della struttura scolastica, un doposcuola tenuto da una ditta privata. Trovo
strano che questo doposcuola sia a pagamento. Trovo strano che la direzione
didattica non venga citata. Insomma, secondo me la faccenda è strana.
La prima cosa strana riguarda il sociale: si richiede una “retta” per
l’iscrizione dei bambini al serivizio ma il servizio viene svolto all’interno
di una struttura pubblica. Chi non può permettersi la retta, però, è fuori.
Quindi la struttura pubblica discrimina in base al reddito. La discriminazione,
poi, si trasmette in automatico sull’offerta formativa in quanto il servizio,
secondo quanto leggiamo sul manifesto, offre “potenziamento cognitivo”, “doposcuola
specialistico DSA” e “laboratori”. Quindi chi partecipa al doposcuola
organizzato dal Comune avrà dei vantaggi formativi che chi non potrà
partecipare per motivi economici non potrà avere. Per me si tratta di
discriminazione.
Altra cosa strana: il servizio viene svolto da un privato in una
struttura pubblica, ossia pagata da tutti gli utenti, anche quelli che non
partecipano. Il privato trae un evidente vantaggio. Il pubblico che vantaggio
trae, se il servizio è a pagamento?
Ultima stranezza: la scuola non figura. Il nuovo Consiglio di Istituto
si insedia oggi, quindi non può essere stato reso partecipe della scelta. Il
vecchio non è al corrente di niente. Il Dirigente Scolastico sarà stato
informato? In che modo questa iniziativa si inserisce all’interno dei piani per
l’offerta formativa?
Sono alcune domande che mi pongo, niente di più, però forse
meriterebbero qualche risposta, se non altro per la famosa trasparenza di cui
tanto si parla ma della quale si vedono poche, pochissime tracce.
Luca Craia