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venerdì 21 ottobre 2016

Montegranaro e le antenne. Chi vigila?



Il Movimento 5 Stelle non si arrende e continua nella sua richiesta di rispetto del volere del Consiglio Comunale, espresso con la votazione della mozione, presentata dallo stesso Movimento, del 10 aprile 2015, quindi un anno e mezzo fa e a tutt’oggi disattesa, e insiste nel chiedere di predisporre un piano per la locazione e l’installazione di antenne telefoniche sul territorio comunale. Fa davvero impressione pensare a quanta superficialità e a quanto poco rispetto per le Istituzioni abbiano i nostri amministratori, mancando così di rispetto anche per loro stessi. E anche a quanta noncuranza: ricordiamo che, in questo lasso di tempo, è sorta una mega antenna a San Liborio, fortunatamente poi tornata da dove era venuta solo grazie all’azione dell’opposizione e al buon senso della Vodafone. Ma ne potrebbe spuntare una nuova anche domani e il Comune di Montegranaro continua a non avere alcuno strumento per tutelare la salute dei cittadini.
In questo frangente alcuni Montegranaresi si sono accorti oggi di alcuni lavori di manutenzione svolti quest'oggi sui ripetitori telefonici installati tutto intorno alla torre dell’acquedotto, in via Conventati. E così a qualcuno è tornato in mente il piano antenne e a qualcun altro quel dispositivo che il Comune di Montegranaro possiede e che dovrebbe servire a misurare le emissioni di onde elettromagnetiche. E la domanda, come diceva il buon Lubrano, sorge spontanea: qualcuno lo ha più utilizzato, quell’apparecchio? Qualcuno, ogni tanto, va a fare delle misurazioni di parte, da confrontare eventualmente con quelle dell’Arpa? Perché, vista la superficialità con la quale si è affrontato il caso dell’antenna di San Liborio e il disinteresse dimostrato per l’argomento, visto appunto la mozione approvata sul piano antenne, il cittadino mediamente attento non sta tanto tranquillo.

Luca Craia

sabato 24 settembre 2016

Antenne di telefonia. Dopo la bufera San Liborio ora solo silenzio. E quelle in piazza?



Ci sarebbe un piano antenne da redigere e attuare, a Montegranaro, anche con una certa urgenza. Se ne parla da due anni almeno, dopo che il Movimento 5 Stelle aveva portato in Consiglio Comunale una mozione per adottarne uno già per l’anno 2015. Nel frattempo è scoppiato il caso dell’antennona di San Liborio, fortunatamente risoltosi con la saggia decisione della Vodafone di soprassedere, e questa vicenda avrebbe dovuto mettere in allarme la maggioranza di governo, ma non lo ha fatto.
Senza un piano antenne serio, infatti, una situazione come quella scongiurata a San Liborio potrebbe ripresentarsi in qualsiasi momento e il Comune sarebbe sprovvisto di strumenti per contrastarla. Un’amministrazione attenta, dopo il grossolano errore (se di errore si è trattato) compiuto con la Vodafone, avrebbe iniziato subito a studiare un piano da attuare con la massima celerità. Invece, una volta superata la crisi, è sceso il silenzio più assoluto. Ma la necessità resta, il rischio che la salute dei cittadini venga di nuovo messa a repentaglio esiste ancora e l’unico modo per scongiurarlo è questo: adottare un piano antenne.
Poi ci sono le antenne già esistenti. Sono sparse un po’ dappertutto, ma la concentrazione di questi apparecchi sulla torre dell’acquedotto preoccupa non pochi cittadini. La domanda è questa: chi ne controlla le emissioni? Siamo sicuri che è tutto a norma? Il Comune dovrebbe essere in possesso di uno strumento per misurare le emissioni ma ho come l’impressione che in piazza Mazzini non sappiano nemmeno dove sta. Ma sulla torre dell’acquedotto ce ne sono tante, di antenne, e una volta venivano monitorate. Oggi?

Luca Craia