Non valuto negativamente la
volontà di dotare Montegranaro di un sistema di videosorveglianza. Certamente
le telecamere possono essere un valido deterrente per atti vandalici e piccola
criminalità. Installate in punti strategici possono diventare uno strumento
valido per rendere alcune zone del paese più sicure, ad esempio il Campo dei
Tigli. Pensare, però, che questa sia la soluzione del problema è sbagliato e
può rivelarsi pericoloso.
Il susseguirsi di atti vandali ed
episodi di microcriminalità hanno una radice profonda che va ricercata all’interno
della società ed estirpata. In questo la videosorveglianza può essere solo uno
degli strumenti da utilizzare e non l’unico. Certamente non è risolutiva. La
questione risiede, prima di tutto, nella progressiva degradazione della qualità
della vita nel centro del paese. Montegranaro è una città fantasma o quasi.
Esistono aree urbane che sono in mano a teppisti e delinquentelli. I giovani
non hanno spazi vivibili e rinunciano a frequentare il loro paese. Tutto questo
non si può combattere con una telecamera.
La società sta imbarbarendo, e
questo avviene in tutta Italia. Analizzando la situazione montegranarese
vediamo evidenti segni di alienazione da parte di ceti sociali più deboli e di
giovani italiani e di origine straniera che faticano a trovare un’integrazione
equilibrata. Da un punto di vista strettamente sociale ad oggi non si sono
registrate iniziative valide per correggere l’anomalia.
Urbanisticamente Montegranaro è
una città abbandonata, non esistono aree adatte alla socializzazione e allo
scambio umano. Non esistono strutture capaci di attrarre i giovani e farli
incontrare. Non esistono spazi permanenti di aggregazione. Questo porta al pressoché
totale spopolamento del paese durante il tempo libero. La domenica Montegranaro
è deserta, i giovani vanno altrove, gli adulti non frequentano il paese. Gli
spazi così lasciati liberi vengono occupati da disadattati, alienati, teppisti
e vandali. Le conseguenze sono evidenti.
È ovvio che serva un maggior
controllo e in questo la videosorveglianza è sicuramente uno strumento idoneo. Ma
serve una politica sociale, serve rivitalizzare il paese, serve dare ai
Montegranaresi le giuste motivazioni per riappropriarsi degli spazi pubblici,
serve incentivare gli operatori a organizzare strutture per l’aggregazione,
serve stimolare l’economia perché si investa in luoghi di incontro. Un paese
vivo e pieno di gente che lo rende vivo avrebbe molti meno problemi di ordine
sociale. Se non si ragiona con un progetto complessivo e interconnesso tra le
varie sfaccettature del problema, la telecamera rimane uno strumento la cui
utilità sarà estremamente relativa.
Luca Craia