Il caso del volantino elettorale di Gismondi sta diventando, di minuto
in minuto, sempre più serio e grave e segna marcatamente come la politica
nostrana sia scesa a un livello infimo, dal quale credo sarà davvero difficile
risalire per recuperare rapporti umani e rispetto ormai definitivamente
compromessi. Ma veniamo ai fatti:
È in circolazione in questi giorni un volantino elettorale in cui il
candidato Gastone Gismondi, nel fare propaganda a se stesso per le elezioni
regionali, attacca piuttosto duramente l’amministrazione Mancini contestandone
diverse scelte. Ripeto: l’atteggiamento tenuto da chi ha redatto il volantino è
piuttosto duro ma, a mio giudizio, rimane nel novero della dialettica politica,
contestando i fatti e non le persone. La durezza è probabilmente conseguente
all’altrettanto dura presa di posizione contro Gismondi da parte del Sindaco e
del Vicesindaco, letta sulla stampa, nella quale, però, si scendeva in maniera
anche pesante sul piano personale (Gastone è cattivo).
La notizia di oggi è che è stato depositato, presso la Polizia Municipale
e i Carabinieri, un esposto contro l’associazione Viviamo Montegranaro il cui presidente, Simone Pirro, sembra essere
stato convocato in maniera informale dalla Polizia Municipale per essere
informato della cosa. Il motivo dell’esposto non è il fatto che nel volantino
vi siano ingiurie o notizie diffamatorie, come qualcuno dell’entourage del
vicesindaco sta cercando di far credere sul solito Facebook, ma semplicemente
che sul foglio non è riportato, come la legge prescrive, il nome del
committente. Mi pare un peccato veniale, tutto sommato, che non giustifica le
parole di fuoco usate dal vicesindaco, sempre su Facebook:
“Mi riferiscono, perché qualche
coniglio non ha avuto il coraggio di lasciare il volantino anonimo contro il
Sindaco, il sottoscritto ed il collega Perugini a casa mia, che girerebbero per
la città delle grandi menzogne accompagnate da foto diffamatorie contro di noi
e la nostra amministrazione comunale, con L'espresso invito a votare per Spacca
e dando la preferenza ad un ex sindaco commissariato già sonoramente bocciato
alle urne nel 1995 e nel 2014 e che quando è stato in lista insieme al sottoscritto ha sempre preso la metà
delle mie preferenze. Ebbene, proprio da questo vile gesto anonimo, dove non si
ha il coraggio di apporre la propria firma, tutti i nostri concittadini ed i
fermani in genere, dovrebbero convincersi ancor di più, che non bisogna dar
fiducia a chi fa veicolare i volantini anonimamente ed a chi non ha saputo
assolutamente amministrare Montegranaro. Se li conoscete evitateli, se non li
conosciute informatevi e leggete i bilanci del comune, regolarmente
sottoscritti dal revisore dei conti e passati al vaglio del consiglio comunale.
Purtroppo per loro a Montegranaro gli è stato rotto il giocattolo...”.
Stiamo, credo, scrivendo un tristissimo capitolo della storia del
nostro paese, un capitolo in cui la politica è diventata enormemente distante
dagli interessi reali dei cittadini aggrovigliandosi in faide che non
appartengono alla cultura della nostra terra. Uno scontro bassissimo che non va
sui contenuti e sulle proposte ma va cavillando alla ricerca del pretesto per
far male all’avversario. Tutto questo è la punta di una piramide sommersa fatta
di piccole grandi cattiverie, meschinerie, lingue lunghe, chiacchiere da bar ma
anche ingiurie, voci diffamatorie diffuse sottobanco, velate minacce anche ai
cittadini che in qualche modo vogliono dire la loro.
È un modo di fare che si è immediatamente innescato dopo l’elezione
dell’Amministrazione Mancini e forse è dovuto proprio all’ormai manifesta
incapacità di calarsi nel ruolo di governo mentre è rimasta attaccata a questa
maggioranza la forma mentis dell’opposizione, dopo anni di non governo. Alcuni
personaggi in particolare, come il vicesindaco, non riescono a calarsi nel
ruolo ma reagiscono malamente ad ogni critica spostando il tutto sul piano
personale. Le conseguenze sono disastrose.
Non è mia intenzione difendere Gastone Gismondi che, credo, è in grado
di difendersi benissimo da solo anche perchè, effettivamente, mancando l'indicazione del committente, un qualcosa di scorretto c'è. Ma l’esposto per una tale sciocchezza mi pare
una mossa sporca che trascina la dialettica, se così si può chiamare, a un
livello talmente basso da farla uscire dalla definizione politica. Lo sfogo del
vicesindaco su Facebook poi è puerile, meschino e, non facendo mai nomi come
consuetudine, piuttosto vile. Io non so chi sia l’autore dell’esposto, ma è un
gesto che condanna la politica montegranarese a un declino forse inesorabile.
Qualcuno dovrà assumersene la responsabilità.
Luca Craia