Come nella migliore tradizione,
scoperta la marachella, i bambini si giustificano. Sembra quasi la scena del
tunnel dei Blues Brothers, quanto il mai abbastanza compianto John Belushi accampa
le più fantasiose scuse di fronte all’arrabbiatissima ex fidanzata armata di
mitra. Uno non ne sapeva niente, l’altro s’era addormentato durante la riunione
di giunta, un altro ancora c’aveva l’influenza.
Bella la giustificazione dell’ultimo
ex sindaco, che prima sbandierava la continuità col suo predecessore e ora
prende uno dei dischi volanti che svolazzano sulla città per distanziarsene il
più possibile. Dice l’ultimo nostro primo cittadino che, all’epoca del
fattaccio, era un semplice consigliere e quindi non era tenuto a informarsi su
queste cose. Così apprendiamo che essere Consigliere Comunale è una leggera
responsabilità per la quale si può anche votare senza informarsi.
Poi, quando nel 2011 arriva la
proposta di accordo transattivo da parte del tribunale (mica di Pinco Pallino),
il Sindaco non fu in grado di accoglierla perché esisteva una relazione degli
uffici comunali che valutava l’area 46.000 € e non 300.000 come stimato dal
CTU. Quindi a sbagliare sono tutti meno gli amministratori: il CTU eccede nella
valutazione (anche se poi il Giudice, nella sentenza, fa di peggio) e gli
Uffici Comunali che sottovalutano l’area. Ergo la colpa non è del Sindaco e
della sua Giunta che sono stati vittime della scarsa professionalità di mezzo
mondo. Solo che, quando ad esempio ci si vantava dei bilanci in ordine, anzi,
virtuosi, il merito era tutt’altro che dei tecnici.
Infine è piuttosto spaventevole l’invito
che l’ex Sindaco fa a ricorrere in appello così, come se fosse una gara di
corsa campestre. Il merito della sentenza non meriterebbe alcun ricorso che
potrebbe essere posto solo in funzione della congruità dell’importo da pagare. Anche
fosse, però, si potrebbe abbassare la cifra che non arriverà mai, con ogni
probabilità, ai 300.000 che si potevano pagare tre anni fa, con un notevole
risparmio. L’appello, comunque, non è certamente gratuito e un’eventuale
richiesta di sospensiva, ventilata sempre dall’ex primo cittadino, rimanderebbe
soltanto il problema, anche questo come da tradizione: intanto sfanghiamo le
elezioni.
Insomma: non è colpa mia ma di
quel cattivo del giudice e di quell’incompetente dell’impiegato.
Luca Craia