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sabato 17 settembre 2016

Il turismo di Beverati: un successone per quattro persone e 1200 Euro di spesa.



Aveva redatto un programma turistico di grande respiro, l’assessore Beverati, per l’estate 2016. Si era affidato, per la sua realizzazione, ad un accordo oneroso con l’associazione Noi Marche, che avrebbe dovuto portare frotte di turisti a Montegranaro. In programma c’erano numerose visite guidate e si attendevano pullman su pullman di turisti. Ma non s’è visto nessuno. Non ho numeri precisi, ma pare che siano giunti a Montegranaro al massimo quattro o cinque turisti. Ci sta, non siamo un paese a vocazione turistica, lo sappiamo bene, e la crisi non aiuta i piccoli centri come il nostro. Il problema è che il tentativo di Beverati è costato caro, 1200 Euro, diciamo 300 Euro a turista ricevuto. Un po’ esagerato. Forse la strategia dell’assessore al turismo va rivista.

Luca Craia

giovedì 28 luglio 2016

L’antennona di San Liborio e gli specialisti della medaglia altrui.



Montegranaro Riparti: abbiamo visto Montegranaro ripartire? Più che altro l’abbiamo vista continuare a fare quello che ha fatto sempre, ossia arrangiarsi da sola. Facciamo l’esempio della grande estate sportiva e culturale, tanto sbandierata dal Vicesindaco, specialista nella medaglia altrui, che è frutto del lavoro e dell’impegno di associazioni e privati cittadini che, per passione o per amore per la propria città, si danno da fare per organizzare qualcosa di buono, e poco o niente del lavoro del Comune, nella fattispecie dell’assessorato specifico del Vicesindaco stesso o di quello alla cultura. Il Vicesindaco è bravissimo a farsi immortalare, l’assessore alla cultura non lo vediamo nemmeno nelle foto.
Facendo un piccolo passo indietro nel tempo, però, vediamo un caso anomalo dove l’Amministrazione Comunale più opportunista della storia non ha applicato la sua innata capacità di prendersi il merito altrui: il caso dell’antenna Vodafone. Lo ricorderete: il colosso della telefonia internazionale aveva spostato un ripetitore piazzando un palo altissimo a pochi metri da case e palazzi. Molti cittadini si erano preoccupati e alcuni di erano rivolti a me perché ne parlassi nel blog. Oltre a parlarne, organizzai un’assemblea pubblica presso l’Acli di San Liborio, coadiuvato dalle opposizioni che subito avevano capito la gravità del problema. All’assemblea, molto partecipata dai cittadini, vennero anche Sindaco e assessori e fecero una figura barbina perché la responsabilità dell’installazione dell’antenna a ridosso dell’abitato era esclusivamente loro.
Da quel momento partì una forte spinta da parte delle forze di minoranza che portarono l’Amministrazione Comunale a prendere decisioni che, altrimenti, non avrebbe probabilmente mai preso, decisioni che potevano essere state prese prima che la gente si accorgesse dell’antenna ma inspiegabilmente tutto era scorso nel più totale silenzio. In conclusione, la Vodafone smontò il palo e oggi a Montegranaro c’è un’antenna in meno, un pericolo per la salute in meno, e chi usa Vodafone come me, tutto sommato, sa che il servizio non ne ha risentito più di tanto. Una grande vittoria. Per chi?
L’opportunismo genetico di questa Amministrazione avrebbe indotto un comportamento analogo a quello del Vicesindaco per le partite di pallone, che vengono giocate da altri ma vinte da lui. In questo caso, invece, c’è solo il silenzio. Come mai? Semplice: la faccenda va dimenticata in fretta. Ci sono troppe cose da spiegare, troppi silenzi da riempire, troppe responsabilità rimaste sospese. Credo non interessi nessuno fare processi mediatici e decapitazioni virtuali, ma bisognerebbe ricordare bene cosa è accaduto in quei mesi in cui il quartiere San Liborio ha rischiato di farsi fare le lastre quotidianamente col benedicente silenzio dell’Amministrazione Comunale. La memoria va coltivata, non solo con le medaglie di latta.

Luca Craia

mercoledì 13 luglio 2016

Una programmazione culturale agostana, solo per chi resta. E se non ci fossero le associazioni…



Prima di entrare nel merito della questione dell’estate “culturale” montegranarese, permettetemi di scherzare un po’ sul solito Vicesindaco che si lamenta del fatto che “qualcuno” (Il mio nome è Qualcuno, e non è un film con Terence Hill), ironizzava sulla programmazione estiva, appunto, mentre la risposta a quel “qualcuno” è poi arrivata con la stampa che pubblica il programma. Solo che a pubblicare il programma è sempre lo stesso Qualcuno, cioè io. Il Vicesindaco è distratto, il caldo lo prova molto.
Passiamo alla programmazione. In effetti c’è qualcosa a Montegranaro, il paese non è del tutto morto, ma vediamo cosa c’è, sottolineando che fare una programmazione estiva a metà luglio, già di per sé, non testimonia un grande entusiasmo e non ci si aspettano certo scintille.
Luglio è per gli sportivi. Se non vi piace lo sport vi potete consolare con gli Amici della Musica ma, per il resto, andate fuori, anche se il concerto degli Africa Unite non è male, bisogna dire che è un bel colpo. Ma è un colpo della Croce Gialla. Che poi il Comune dia una mano finanziariamente è lodevole, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare e non appendiamoci medaglie altrui come, anche stavolta, si è fatto. C’è la cena in piazza ma io devo ancora capire il nesso tra la mangiata e la cultura. Mah.
Poi c’è agosto. E agosto è interessante, bisogna ammetterlo. C’è il teatro in piazza, vivadio, c’è il cinema.  Ma è agosto. Si dà per scontato che la gente non abbia possibilità di andare fuori e resti in paese. Che magari è pure vero, ma un po’ di questa bella programmazione agostana non poteva essere messa anche a luglio?
Infine c’è settembre, e non si capisce cosa c’entri con la programmazione estiva.
Conclusione: buono agosto ma perché agosto? Per il resto, come sempre, senza associazioni e volontari a Montegranaro non si fa niente.

Luca Craia