Vorrei
tornare brevemente sulla questione della lettera del Presidente dell’Autorità
Anticorruzione, Raffaele Cantone, inviate al Presidente del Consiglio Comunale
di Montegranaro, Walter Antonelli, in risposta alla sua richiesta di un parere
circa la questione della presunta incompatibilità di Paolo Gaudenzi a
consigliere di amministrazione della Farmacia Comunale. Ci sono alcune cose che
non comprendo e mi piacerebbe che queste vengano chiarite.
La prima è
questa: Antonelli ha sempre parlato di una corrispondenza volta a ottenere un
parere dall’autorità competente. Ubaldi parla di un esposto. Di cosa si tratta,
in realtà? Sono due cose ben diverse: la richiesta di un parere è un atto che
serve a togliersi dei dubbi, un esposto è un atto volto a denunciare un illecito.
Cosa diceva esattamente la lettera di Antonelli a Cantone?
La seconda
perplessità: come mai una corrispondenza diretta personalmente al Presidente
del Consiglio Comunale arriva in mano a Sindaco e Vicesindaco che, addirittura,
ne divulgano i contenuti, uno in Consiglio Comunale e l’altro sul giornale? Non
c’è stata alcuna autorizzazione da parte di Walter Antonelli, quindi se ne
deduce che non sia stato lui a fornire il testo ai colleghi di giunta. Ma anche
se questo fosse avvenuto, come mai il Sindaco e il Vicesindaco si sono sentiti
autorizzati a rendere pubblico quanto scritto in una corrispondenza privata?
Non c’è riservatezza nella corrispondenza del Presidente del Consiglio
Comunale? Mi sembra una cosa piuttosto grave, perché il Presidente è un
pubblico ufficiale e dei suoi atti non deve e non può rendere conto a nessuno,
tantomeno a Sindaco e Vicesindaco che, in quanto membri del Consiglio Comunale,
sono soggetti al controllo da parte del Presidente. Ma se il Presidente non è
libero nemmeno di scambiare corrispondenza istituzionale in maniera autonoma e
riservata, mi pare che abbiamo un bel problema.
Luca
Craia