DI ANNA LISA MINUTILLO
Finiti i bagordi quando nell’aria c’è ancora l’odore del fumo acre
dovuto all’esplosione di luce che per un po’ ha colorato il cielo mi
ritrovo qui…
Giorni di melassa di belle parole ,di troppo zucchero quello zucchero
che non fa altro che diventare stucchevole poi alla lunga e di cui si
perderanno già da domani le tracce quando si verrà catapultati
nuovamente nella quotidianità.
Ho visto le solite corse dell’ultimo minuto per l’ultimo regalo,ho visto
i sorrisi falsi di persone che fino al giorno prima nemmeno si
preoccupavano di chiedere come stai ?,ho visto le mani stringersi senza
vitalità ,ho visto silenzi riempiti con frasi di circostanza che
rimbalzano fra le pareti delle anime vuote di sentimenti,ho visto
espressioni attonite fra gli scaffali dei ricordi dove tutti cercano
qualcosa senza sapere cosa stiano cercando infondo,ho visto e come
sempre non è scivolato via nulla e mi si è attaccata addosso la gentile
indifferenza travestita da cordiale presenza non richiesta,invadente ed
invasiva e non lo so ma questo non è ne Natale ne tantomeno coerente
secondo me.
Non ho potuto fare a meno di notare la noia nelle espressioni di chi in
metropolitana assiste ai “soliti”concerti improvvisati da chi senza una
dimora ne occupazione cerca solo di sopravvivere per qualche ora con il
ricavato del suo “lavoro”.
Ho visto le solite persone chiuse fuori al freddo,tenute lontane dalle
palizzate di distacco e indifferenza che si sono create con il passare
degli anni negli animi diffidenti di chi ha smesso di vivere
ricordandosi il valore di un sorriso e di un abbraccio.
Ho visto la superficialità che ancora una volta ha fatto da padrona
guidare tutti questi nuovi poveri alla ricerca di qualcosa che potesse
stupire la compagnia degli amici frequentati,li ho visti recarsi alle
agenzie di viaggio per prenotare la vacanza da trascorrere in compagnia
per non far capire agli amici che la loro situazione economica non è più
florida come una volta,li ho visti chiedere il pagamento a rate pur di
non rinunciare alla recita che provano da troppi giorni ormai e che
conoscono a memoria ,che suonano come un disco rotto tanto che non
richiede di essere ripassata come si fa con la lezione da portare a
scuola il giorno dopo.
Non ci sono parole da dire per chi pensa solo a correre da un lavoro
precario all’altro per assicurare una serata diversa alla sua
famiglia,non ci sono parole da spendere per chi ormai è in presidio da
anni per difendere ciò che gli è stato maldestramente rubato,non ci sono
parole per le persone che amano la verità,che ricercano la
giustizia,che si battono per la difesa di un territorio che ogni giorno
sceglie una rivolta differente per comunicarci che lo abbiamo martoriato
e che non c’è la fa più ad andare avanti così,l’unico modo che ha è
quello di fare la voce grossa,di farci tremare ,di portare fango e
distruzione ovunque e di privarci di quel poco che abbiamo.
Non si spendono parole per chi ha subito violenza,per chi ha trovato la
morte per mano di chi pensava la amasse così tanto quanto lei lo
amava,non ci sono parole per quegli uomini smidollati che escono dal
letto di casa loro per entrare in quello di una persona che non saranno
mai in grado di amare come andrebbe amata e rispettata poiché prima di
tutto non riescono ad amare loro stessi e le loro pseudo famiglie
patinate che usano come facciata per non far capire alle loro famiglie
in primis che razza di esseri infimi siano.
Non vi sono parole per chi non ama nel modo
canonico,razionale,stereotipato che questa società ha prestabilito fosse
il modo corretto di amare .
Non vi sono parole per chi ancora vorrebbe credere nei sogni,vorrebbe
progettarla qualcosa di diverso dallo sfacelo a cui assistiamo
inermi,disorientati,impacciati,per le nuove idee solo tasse e difficoltà
enormi da superare.
Non vi sono parole per chi vuole disporre della sua persona e decidere
di curarsi con un sistema non riconosciuto ma che potrebbe dare speranza
,non vi è più nemmeno il diritto di decidere come continuare a vivere o
come scegliere di morire e questo non perché a qualcuno interessi così
tanto delle vite altrui ma solo perché in questo modo non si
speculerebbe sui farmaci di nuova generazione che spesso hanno fallito .
Non ci sono parole per chi si è tolto la vita a causa di una situazione
insostenibile,perché oltre al lavoro ha perso la casa,la pace ,le
relazioni sociali,l’amore,la voglia di sognare e di lottare e …beh tutto
questo lo trovo molto strano.lo trovo penoso,lo trovo anche ripugnante
per alcuni versi si mi ripugna da maledetti continuare a vivere
circondata da questa indifferenza e da questi sorrisi carittatevoli che
di caritatevole non hanno nulla.
Parole come fendenti quando non richieste,parole inesistenti quando si
vorrebbero sentire,azioni da top manager quando non richieste,idee che
si tengono nascoste e non si condividono quando potrebbero essere
condivisibili e risolutive.
Affetto non richiesto che spesso è solo morbosa curiosità ,distacco
fisico e mentale quando ci sarebbe da rimboccarsi le maniche.
Piazze gremite per i mercatini di Natale,piazze deserte quando c’è da protestare e da darsi da fare.
Non avrei potuto non guardare ,non voglia di spegnere i miei occhi ,non
ho voglia di far tacere il mio cuore,non ho voglia di salmi e di
predicozzi da quattro soldi ho voglia di verità nascoste,non ho voglia
di indifferenza e di individualismo e lo voglio veder cambiare davvero
questo mondo perché so che lo si può fare.
Sarebbe semplice per me abbandonare tutto e non è detto che non lo
faccia prima o poi ma non riesco ad essere così indifferente da pensare
solo a me,non capisco perché dovrei lasciare la nazione in cui sono nata
e di cui dovrei essere fiera ,non capisco perché non ci possiamo
reinventare qui ed ora,non capisco perché tacciamo e guardiamo
dall’altra parte quando ci viene chiesto cosa possiamo fare.
Non capisco perché abbiamo perso la voglia di collaborare,di
condividere,di aiutare e poi ci lamentiamo del fatto che nessuno si
prenda cura di noi e finiamo con il diventare come le tante persone che
contestiamo a parole ma che emuliamo con le azioni perché fa figo
diventare i furbetti del nulla vero?
Non riesco a dare messaggi di distacco e silenzio,non riesco a vedere
gli occhi dei bimbi dei figli di disoccupati tristi e sorridere perché
non avendo figli non ho questo problema da fronteggiare,non riesco a
tacere non riesco a non sentire questo mare di parole che mi si agita
dentro e che mi allaga gli occhi,non riesco a far finta di nulla
..fatelo voi io sono fatta così:non stacco mai,non dimentico mai il
cuore sul comodino la mattina prima di uscire di casa,non riesco a
vedere le luminarie e non chi sta in un cartone che gli fa da casa,non
riesco a non apprezzare la grande fortuna di avere ancora qualcosa da
mettere nel piatto mentre c’è chi nemmeno questa cosa possiede più.
E dai che non ci piace questo mondo,e dai che lo cambiamo se vogliamo,e
dai che siamo ancora in tempo ,e dai che se lo dice un comune mortale
come me che non ha più molto da perdere ormai potete dirlo anche voi e
poi….solo poi per me sarà Natale e l’anno che vorrei,l’anno del
riscatto,delle passioni che volano libere,del rispetto che
manca,dell’affetto prezioso,della vita che cresce,del silenzio che
prende il posto dello sgomento,della libertà che alberga nel cuore di
tutti noi.
L’abbraccio di luce più caldo che conosco a chi è disperato e non conosco.