È finita anche questa edizione del Veregra Street Festival, un’edizione
piuttosto movimentata da un punto di vista politico, che ha visto l’insorgere
di polemiche accese tra Comune e associazioni che faranno ricordare questa
edizione come la prima senza l’apporto di quest’ultime (o quasi). È stata anche
un’edizione senza teatro, visto che il La Perla è ancora inagibile nonostante
dovesse essere pronto per lo scorso aprile. Brutta cosa, la mancanza del
teatro, che ha costretto l’organizzazione a portare alcuni spettacoli
importanti all’Officina delle Arti, troppo decentrata, condannandoli all’insuccesso
di pubblico.
A me questa edizione è piaciuta. Vero, forse si è sentita la mancanza
delle associazioni, una mancanza che ha dato un po’ la sensazione di una
carenza di cuore. In effetti è mancata un po’ di vivacità e di quel sentimento
comune che caratterizzava, gli anni passati, il festival per i montegranaresi.
Ma l’organizzazione è stata buona, direi quasi impeccabile. Del resto Peppe
Nuciari è bravo, checchè se ne dica, ed è stato bravo nella scelta dei
collaboratori, primo fra tutti Francesco Marilungo. Se c’è qualcosa da
rimproverare riguarda scelte politiche e non tecniche. Per cui un plauso a
Nuciari e al suo staff.
Come tutti gli anni, quando Veregra Street finisce rimane un po’ di
tristezza, di malinconia. Manca quello stimolo a uscire, a vivere la propria
città. Manca l’appagamento di vedere Montegranaro viva, vivace, piena di gente,
piena di iniziative, una città in cui ci si diverte anche in maniera
costruttiva. Manca il piacere di girare per Montegranaro e incontrare i propri
concittadini, fare due chiacchiere, scambiarsi due pensieri. Ora si torna alla
consuetudine, alle strade deserte, ai Montegranaresi chiusi in casa, a viale
Gramsci desolato.
A volta viene nostalgia per quei mitici anni ’80, quando d’estate si
andava a fare “due vasche” dietro le mura. Oggi dietro le mura ci si dà
appuntamento per andare altrove. E, finita Veregra Street, via Gramsci diventa
un parcheggio, la piazza un deserto, le vie del centro un luogo silenzioso
pieno degli echi degli spettacoli circensi. Forse, con un po’ di buona volontà,
potremmo rendere tutto migliore, riprenderci il nostro paese e farlo vivere,
ricominciando a frequentarlo, a uscire la sera d’estate, a incontrarci, a
parlare, a darci una pacca sulle spalle. Ma la televisione è più forte,
Facebook non ne parliamo. Aspetteremo la prossima edizione di Veregra Street
sperando che, intanto, Nuciari non si stufi.
Luca Craia