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mercoledì 25 novembre 2015

I conti della serva non mi tornano



Non sono mai stato una cima in matematica per cui in genere mi affido a chi è più bravo di me, magari perché ha fatto ragioneria e di conti, almeno economici, dovrebbe capirne di più, anche se, magari, ci ha messo sette o otto anni per diplomarsi. Quindi, in linea di massima, se mi si dice che il Comune è pieno di debiti perché la precedente amministrazione ha gestito male le casse comunali, in teoria io ci credo. Però poi accadono cose che non capisco.
Se io ho un debito devo limitare la mia spesa, altrimenti rischio di indebitarmi di più. Oltretutto se ho già un debito importante, come pare sia quello del Comune di Montegranaro, non ho la capacità di contrarre nuovi finanziamenti, le banche stesse non me li darebbero e, se non erro, se sono un Comune, anche la legge me lo vieta. Quindi diciamo che la mia azione amministrativa è fortemente limitata dal pregresso, dai debiti e da quello che è stato fatto da chi ha amministrato prima di me.
Allora proprio non capisco: com’è possibile che la capacità di contrarre mutui da parte del Comune di Montegranaro è così forte da aggiustare la scarpata di viale Gramsci e progettare una specie di rivoluzione di viabilità e urbanistica? Come fa a mettere a posto il teatro? Con che compra due pulmini quasi nuovi? E il campo sportivo? E il palazzetto? Avrà contratto dei finanziamenti. Ma allora le casse del Comune non sono messe così male come ci dicono e come ci è stato detto in campagna elettorale. Non è che, magari, la precedente amministrazione ha lasciato i conti non così in disordine come abbiamo creduto?
Faccio per dire, io di matematica ci capisco poco…

Luca Craia

lunedì 23 novembre 2015

Sì ma… il cinema?



Riaperto finalmente il nostro amato teatro con una manifestazione di pregio elevato (ma si poteva inaugurare il giorno prima e gratis, per dare un segnale che il teatro è davvero di tutti) rimane appesa la questione cinema. Ubaldi parla, ottimisticamente, di ricominciare le proiezioni nono prima del 2016, se tutto va bene dopo l’estate. Dico ottimisticamente perché comprare il macchinario per la proiezione digitale non è economicissimo e, purtroppo, si è persa l’occasione di usufruire dei fondi europei.
Il punto è proprio questo: perché si è persa questa occasione? Perché ora dobbiamo spendere soldi, necessari, per carità, che potevano però essere risparmiati semplicemente organizzandosi per tempo? La risposta non può essere quella sostenuta dal vicesindaco, ossia che col teatro chiuso non si poteva concorrere, perché si sapeva benissimo che il teatro avrebbe riaperto al massino entro fine anno (addirittura, si ricorderà, si suppose la sua apertura per aprile, con lo spettacolo di Ascanio Celestini, cosa che poi non fu più possibile). Quindi perché, nel frattempo, non si è stipulato l’accordo col gestore in modo di poter presentare la domanda per i fondi in questione?
Credo che la questione sia importante. Infatti non è solo per dover passare un altro anno senza cinema, è anche il dover spendere ulteriori soldi che potevano essere risparmiati. E un cinema chiuso non è cosa di poco conto. Il cinema, in un piccolo centro come il nostro, svolge un’importante funzione sociale. Aggrega, fornisce cultura, sostiene la gioventù. Montegranaro dovrà fare a meno di tutto questo per un altro anno.

Luca Craia

domenica 29 giugno 2014

Chi ha pagato la porchetta?



Le elezioni sono ormai un ricordo lontano, così come lontano è il ricordo della campagna elettorale e dei tanti impegni, delle tante promesse, dei tanti “farò” pronunciati in quei mesi infuocati di lotta politica per conquistare il voto delle elezioni. Una campagna elettorale, quella montegranarese, in cui sono stati spesi tanti soldi, almeno da quello che si è visto, e dei quali, su queste pagine, chiedemmo conto. Credo, infatti, che sia un diritto e un dovere di ogni cittadino elettore sapere quanto costa una campagna elettorale e, soprattutto, chi la finanzia.
Fermo restando, infatti, che sia legittimo che ogni cittadino possa liberamente elargire denaro a questo o quel candidato sia perche vi si ripone fiducia sia perché si è convinte che, se eletto, tutelerà gli interessi propri o della propria categoria, ritengo che questo debba essere reso noto pubblicamente, in modo tale che l’elettore sappia chi ha finanziato il tal candidato e di chi questi farà gli interessi. Sarebbe opportuno che queste informazioni vengano date prima del voto ma, in mancanza di meglio, possiamo accontentarci anche di averle a posteriori.
Molti candidati, dietro gli interrogativi sollecitati dall’Ape, si impegnarono a fornire il dettaglio delle spese e delle entrate. Ad oggi, però, ancora nulla sappiamo su quanti soldi siano stati spesi per vele, feste, porchette e compagnia bella né, tantomeno, sappiamo da dove questi soldi siano arrivati. Auguriamoci di saperlo almeno prima delle prossime elezioni, in modo tale da potersi regolare di conseguenza. L’Ape continuerà a chiederne conto, su questo si può contare.

Luca Craia

martedì 20 maggio 2014

La risposta dei candidati alla proposta di pubblicare i finanziamenti alle campagne elettorali.



Qualche tempo fa lanciai la proposta di rendere pubblici i finanziamenti e i finanziatori delle varie campagne elettorali montegranaresi. Alla mia proposta hanno risposto tutti i candidati tranne Gianni Basso che, probabilmente, non segue il mio blog (e non posso certo pretendere che lo faccia).
Il Movimento 5 Stelle aveva già fatto la stessa proposta quindi non ha articolato più di tanto la risposta al mio appello.
Giovanni Mariani mi scrisse su Facebook: “Caro Luca, proprio ora mi hanno dato del Comunista solo perché ho dei nuovi cittadini in lista e perché forse parlo sempre di persone prima delle opere, la festa popolare che abbiamo fatto oggi con la porchetta offerta da Vitali è costata 800 euro ed in totale circa1200 con offerte autogestite dei candidati consiglieri. Per il resto ho pagato personalmente 2000 euro per le stampe e la tipografia e per quanto riguarda la vela ed i programmi c'è lì siamo fatti da soli il mezzo c'è stato prestato da un amico, la benzina l'abbiamo messa di volta in volta da chi di noi guidava. Il tutto sul documento previsto per legge e consegnato alla presentazione della lista. Per quanto riguarda le idee sul programma e su i suoi cittadini ho la mente ben aperta su quello che bisogna fare. Tutto mi si può dire meno che sono un bugiardo, non ho mai governato e fino ad ora non devo rendere conto niente a nessuno, mentre gli altri che si arrogano tutti i diritti mentono e continuano imperterriti nel loro bel operato.
Roberto Basso, segretario del Pd e, in questo caso, portavoce della lista Montegranaro Riparti ha scritto, sempre su Facebook: “Le spese della campagna elettorale devono essere rendicontate per legge...quindi già da ora si può vedere quanto è stato speso, come lo si è speso e soprattutto se alcune cose non sono state inserite. Per quanto riguarda la provenienza posso rispondere per la nostra lista. Naturalmente le due feste estive che realizziamo annualmente (festa dell'unità e festa tricolore), un autofinanziamento dei candidati e contributi dei montegranaresi sotto forma di partecipazione a delle cene elettorali (ne abbiamo fatte 3) e la scatola (quindi contributi anonimi) al momento della presentazione della lista. Pubblicheremo comunque il tutto anche in maniera più evidente quando avremo la certezza di tutte le spese e tutti i pagamenti effettuati...ergo già dal 26 sarà on linea con tutte le cifre al centesimo.”.
Gastone Gismondi, anche lui su Facebook, risponde così al mio appello: “Caro Luca, scusa se non ho risposto prima ma ho letto solo ora il post. Ad ogni modo per quanto riguarda le spese sostenute, come giustamente sottolinea Roberto, devono essere rendicontate per legge. In questo senso, al momento della sottoscrizione della lista, abbiamo presentato anche un bilancio preventivo e, alla fine della campagna, ne uscirà uno consuntivo in cui trascriveremo le spese sostenute. Per quanto riguarda i fondi invece vengono quasi esclusivamente da un autofinanziamento che hanno sostenuto tutti i candidati della lista. Inoltre, per la trasparenza, abbiamo aperto anche un conto dedicato per cui ogni pagamento è effettuato dietro presentazione fattura e rintracciabile tramite bonifico.”.
L’articolo 30 della legge 25 marzo 1993, n. 81 stabilisce che i candidati alle elezioni per i comuni con più di 10.000 abitanti debbano pubblicare un rendiconto delle spese elettorali. Nella mia proposta quindi, non mi riferivo a quello che stabilisce la legge ma, ovviamente a qualcosa di diverso e, se vogliamo, di più etico.
Infatti la rendicontazione delle spese viene effettuata ad urne chiuse e ci sono ben tre mesi di tempo. Quindi l’elettore non può sapere prima del voto chi ha finanziato la campagna elettorale di questo o quel candidato né può fare ragionamenti sul perché lo abbia fatto. Credo che sapere in anticipo chi sostiene i candidati sia una questione di chiarezza e trasparenza, una forma di rispetto per l’elettorato. È ovvio che la rendicontazione delle spese sarà stilata a norma di legge e che tutto risulterà (almeno si spera) assolutamente legale. Così come è legale che un cittadino finanzi il candidato che preferisce. È però giusto e opportuno che l’elettore ne sia a conoscenza e non dopo il voto ma prima, perché questo potrebbe anche determinare la scelta del cittadino. Per cui rinnovo l’invito a rendicontare le spese e i finanziatori, ma di farlo prima del voto.

Luca Craia