Viene da
chiedersi se l’assessore alla Protezione Civile della Regione Marche, Angelo
Sciapichetti, viva nelle Marche, in Italia o magari in America o, che so io, in
Nicaragua. Viene da chiederselo perché il nostro assessore, ieri, dopo che sono
uscite numerose notizie di bovini, ovini e suini morti di freddo nelle zone
terremotate delle Marche a causa della mancanza di stalle, demolite dal
terremoto, se ne esce tranquillamente ammettendo che, sì, c’è stato un problema
di comunicazione. In effetti il problema c’è stato, ma non direi che si tratta
di comunicazione malfunzionante, io punterei più il dito sulla testa e sul
cuore di chi governa.
Angelo Sciapichetti |
Sciapichetti,
in sostanza, ci dice che le stalle potevano anche essere costruite in autonomia
dagli allevatori dei Sibillini fin da subito, ottenendo in seguito il rimborso totale
di quanto speso. La possibilità è data dalla stessa ordinanza in merito alla
quale, però, “è mancata una comunicazione chiara e comprensibile”, ammette l’assessore.
In effetti, come dargli torto? Come potevano pensare, gli allevatori dei
Sibillini, che si potessero costruire le stalle in autonomia quando circolari
della stessa Regione Marche vietavano addirittura la costruzione di una semplice
piccola casetta di legno? Si poteva fare di più? Certamente, tanto che la
Coldiretti, già il 2 novembre, lanciava l’allarme per le stalle crollate e la
sopravvivenza degli animali che sono essenza e vita per l’economia di quei
luoghi.
E adesso che
facciamo? Costruiamo le stalle in pieno inverno, con temperature che arrivano a
-18°? O aspettiamo le fantomatiche tensostrutture che, secondo quanto ammette
lo stesso assessore, saranno finite di consegnare, se va bene, in primavera
inostrata. Le dichiarazioni di Sciapichetti lasciano sconcertati e testimoniano,
ancora una volta, come questa classe politica sia distante anni luce dalla
realtà e dalle reali necessità della popolazione. È come chiudere la stalla
quando i buoi sono usciti ma, purtroppo, i buoi intanto sono morti e la stalla
non possiamo chiuderla perché proprio non c’è. Complimenti.
Luca
Craia