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giovedì 5 marzo 2015

A questo punto basta un ragioniere in Comune



Allibisce la dichiarazione del Sindaco riguardo alla situazione debitoria del Comune. Leggiamo sul Corriere Adriatico di oggi il sottotitolo virgolettato attribuito alla Mancini: “perdiamo l’80% del tempo a cercare di risolvere queste situazioni”. Vorrei ricordare che il tempo del Sindaco e della Giunta è pagato coi soldi dei cittadini. Credo che possiamo aspettarci che venga impiegato in maniera più proficua.
Mi spiego meglio: la situazione dei debiti fuori bilancio era ben nota già in campagna elettorale. Lo stesso Commissario Prefettizio che ha preceduto l’attuale amministrazione stimava l’ammontare dei contenziosi, come asserisce il giornale stesso, in circa tre milioni di Euro e una mole di cause di 39 procedimenti. Posto che le cifre, purtroppo, possono essere riviste per eccesso, rimane il fatto che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale sono a conoscenza del problema fin da prima delle elezioni e si presuppone che, con la diligenza del buon padre di famiglia di cui l’amministratore pubblico è fatto obbligato, nel momento in cui hanno intrapreso il mandato amministrativo dovessero avere un quadro della situazione e di come intervenire. Apprendere oggi che si spende quasi tutto il tempo a dirimere la matassa dei debiti, trascurando evidentemente altre questioni che gravano sulla collettività, è sconcertante.
Dicevamo che il tempo degli amministratori è pagato, ed è pagato dai cittadini, poco o tanto non importa, se si decide di amministrare lo si fa a prescindere dallo stipendio. Ma la questione è quasi puramente contabile. Si tratta di analizzare i conti, capirli e poi prendere delle decisioni politiche. Per analizzare i conti basta un ragioniere, un commercialista, e mi pare che il Comune ne disponga. Gli amministratori incarichino dei professionisti per analizzare la situazione, si avvalgano anche di analisi già compiute, poco importa se da avversari politici: Guardiamo Avanti, ad esempio, aveva studiato a fondo la questione Calepio Scavi e ha messo gratuitamente a disposizione della Giunta il risultato del proprio lavoro, non ottenendo risposta.
L’analisi, quindi, va fatta contabilmente da contabili, non da politici. La decisione finale spetta ai politici che, però, in attesa possono occuparsi del paese invece di occupare la propria mente all’80% per queste questioni. Altrimenti, confondendo il contabile, l’avvocato, il commercialista con il politico, possiamo tranquillamente affermare che non ci serve un’amministrazione comunale: basta un commercialista che, probabilmente, ci costerebbe meno.

Luca Craia
 

lunedì 23 febbraio 2015

La politica di Pinocchio



“I Cinque Stelle hanno già detto che parteciperanno”, questo è il virgolettato che riporta una frase di Perugini e Ubaldi circa l’ ormai stucchevole rimpallo di responsabilità tra maggioranza e Viviamo Montegranaro sulla questione dei debiti fuori bilancio. In sostanza si dice che verrà convocata la Conferenza Permanente per discutere l’intera faccenda. Non scendo nel merito perché non è di questo che voglio parlare ma del fatto che ancora una volta leggiamo cose non vere. Chiamiamole con il loro nome: bugie, menzogne.
In passato era già stato fatto spesso, di uscire sulla stampa con dichiarazioni non corrispondenti alla realtà attribuendo ad altri accordi e intenzioni. Ricordiamo i più recenti:
- c’era un accordo con il Presidente della Casa di riposo per il rinnovo del CDA: falso, smentito da Melchiorri dopo poche ore;
- c’era un accordo con le farmacie per la nuova turnazione notturna: falso, Bisacci uscì il giorno dopo sul giornale con dichiarazioni furibonde.
Ora i Cinque Stelle entrerebbero in quella conferenza che è stata istituita al posto della commissione aperta da loro richiesta e alla votazione della quale non parteciparono. Falso pure questo: i Cinque Stelle dichiarano che non ci entreranno finchè il tavolo non sarà aperto alla società civile (quindi mai).
Perché questo estremo bisogno di mentire? Perché questo giochino meschino a mettere in bocca agli altri cose non vere? Ci rendiamo conto di quanto questo sia grave e pericoloso? Di quanto questo possa minare la fiducia dei cittadini, almeno di quelli più attenti?

Luca Craia

lunedì 22 dicembre 2014

Una commissione per indagare su debiti: il consiglio dice... No, anzi SI

Ricevo e pubblico integralmente dal Movimento 5 Stelle di Montegranaro



Nel consiglio comunale che si è svolto lo scorso giovedì sono state presentate importanti mozioni frutto del lavoro e dello studio del movimento 5 stelle di Montegranaro.
Tra le tante proposte presentate, si è dibattuto sull’istituzione di una commissione d’indagine (in riferimento a quanto espresso al CAPO V artt. 13 -14 -15 del “Regolamento per le adunanze e il funzionamento del Consiglio Comunale”) per verificare le responsabilità sugli onerosi debiti fuori bilancio che ad oggi continuano a gravare sulle spalle dei cittadini.
Sapevamo che su questo argomento c’era una volontà condivisa di contrarietà, infatti le varie forze politiche non hanno mai risposto al nostro appello fatto in campagna elettorale – clicca i 5 punti per il comune - e così è nata la nostra mozione: “una commissione d’inchiesta che possa far emergere chiaramente le responsabilità di chi ha causato i danni all’intera comunità cittadina. 
Durante la discussione nella seduta dello scorso giovedì sera abbiamo avvertito un fastidio ben distribuito, una comune tensione ad impedire un indagine ampia e a pieni poteri come gli importi e la vastità dei debiti che il comune si trova a pagare, imporrebbe.
Come si è solito fare, nel rispetto del mandato che i cittadini ci hanno dato nelle scorse elezioni, abbiamo provato ancora una volta ad essere una minoranza costruttiva, non ideologica ne demagogica.
Avendo percepito che la sola maggioranza intendesse bocciare la nostra proposta, fatta eccezione per le dichiarazioni di voto favorevoli dei ragazzi del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, abbiamo accolto di ritirare la mozione per evitare strumentalizzazioni e spaccature che non avrebbero giovato alla popolazione Montegranarese e abbiamo concesso un’apertura di credito nei confronti di Perugini che si è impegnato a formulare una nuova proposta nel prossimo consiglio comunale di Gennaio , la più condivisibile possibile, riguardante la costituzione di una o più commissioni permanenti dei capi gruppo con possibilità di deleghe, che analizzi più in profondità non solo le questioni dei debiti , ma anche le varie vicende importanti che riguardano il paese, introducendo così uno dei nostri principi fondamentali: LA PARTECIPAZIONE .
Ora verificheremo se la nostra fiducia nei confronti dell’Assessore Perugini e del Sindaco è stata ben riposta.
Procedendo nel dibattimento delle successive mozioni abbiamo però avvertito un fastidioso 
atteggiamento di estromissione e di superiorità da parte della giunta. Un agire che ci ha di fatto riportato a modalità amministrative che loro stessi hanno sempre criticato con un metodo che sa di continua campagna elettorale.
Se nel dibattere la questione taglio compensi agli assessori e presidente del consiglio era palese che cambiando poltrona cambiano anche la verità e così i propositori di allora diventano gli oppositori di oggi su identiche questioni, tanto più si è palesato l’atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre richieste,soprattutto in quelle che avrebbero avuto una ricaduta legata a questioni monetarie ed economiche come la questione dell’impiego dei fondi delle multe o la qualità dei cibi della mensa scolastica.
Ulteriore ciliegina sulla torta , le deliranti dichiarazioni del "Sindaco di Salò” Ubaldi che ci accusa di essere stati ”costretti” a ritirare la mozione e rincara la dose affermando che noi diciamo e facciamo : “ lo matterello”.
Insomma, la vera natura d’onnipotenza del secondo Sindaco di Montegranaro si è palesata e quindi sentiamo di aver il diritto di poter ritrattare la nostra volontà collaborativa se la proposta che arriverà dalla giunta si dimostrasse uno strumento inutile, creato ad hoc per tenere buoni cittadini come noi che condividono la rabbia per l’impotenza di avere una Montegranaro più povera a causa di amministratori che pur commettendo errori gravi di omissione o di errata gestione, si trovano a non dover pagare i LORO debiti e magari a non sentirsi nemmeno debitori verso l’intera comunità. 
E mentre loro brindano al nuovo anno sicuri che nessuno si prenderà la briga di aprire faldoni polverosi dove si nascondono scottanti verità, aspettiamo con trepidazione la proposta di Perugini sperando che non ci tocchi nuovamente ripresentare una mozione con ancor più energia. 
Ora non potete più accusare il MoVimento5 Stelle di non essere collaborativo. Vi abbiamo dato l’opportunità di dimostrare che Non tutti i Politici sono uguali e che i giochetti sono finiti con la campagna elettorale.
Se Montegranaro vuole ripartire, speriamo che il Comune torni ad avere un unico Sindaco, quello che è stato chiamato legittimamente a Governare.

mercoledì 9 luglio 2014

L’alibi del debito e l’attuazione del programma.



Era prevedibile, anzi, era temibile che la questione degli enormi debiti fuori bilancio potessero diventare l’alibi perfetto per disfunzioni amministrative, politiche sbagliate, inerzia e magari scarsità di idee, tralasciando, poi, le difficoltà politiche di coalizione che, forse, saranno la problematica principale. Avere un buco nei conti come quello del nostro Comune è una cosa seria e, a quanto pare, lo si sta invocando come giustificativo di un primo periodo di amministrazione, seppur breve, che ha mostrato ben poca attività. Al debito aggiungiamo la frana di viale Gramsci ed ecco qua, servita su un piatto d’argento, la scusante migliore che ci si potesse aspettare, inventare, trovare.
Ma non può funzionare. Non può perché il disastro finanziario del nostro Comune era cosa nota, ci si è imbastita la campagna elettorale, tutta incentrata sull’attacco contro Gismondi e Basso accusati di essere gli artefici del tracollo economico delle nostre casse. Si conosceva perfettamente l’entità del buco. Eppure si è stilato un programma piuttosto ambizioso, che elenca una serie di interventi, una sequenza temporale e, perfino, i fondi a disposizione per effettuarli (o almeno così si disse). E si conosceva anche la gravità dello smottamento della scarpata di viale Gramsci ma, nonostante ciò, non si è mai detto che il programma avrebbe dovuto essere rivisto.
Quindi il programma era stato redatto essendo a conoscenza delle problematiche in essere, quindi il programma era considerato attuabile. Ora che succede? Non lo è più? In qualche commento lasciato su questo blog dal fan club dell’amministrazione comunale in carica si legge che il tempo è troppo breve per giudicare, che prima bisogna dare il tempo di farsi un quadro della situazione. Ma come? Non se l’erano già fatto, il quadro della situazione? Il programma cosa dovrebbe essere se non, appunto, il quadro della situazione con la relativa soluzione ai problemi?
Intendiamoci, non sto accusando ancora di nulla la nostra amministrazione. Affermo soltanto che dai primi giorni di governo mi sarei aspettato di più, viste le emergenze e viste le dichiarazioni pre-voto. Si fa in tempo senz’altro a recuperare, il programma può anche essere messo in atto, ma le dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza, sia sulla stampa che sulla nostra pagina Facebook, lasciano intendere che le priorità espresse nel programma siano soggette a revisione. A meno che non abbia capito male io, la qual cosa sarebbe per me davvero fonte di sollievo.

Luca Craia

giovedì 19 giugno 2014

Bilanci che fanno esultare e vergogne dimenticate



Mah, io non capisco. Personalmente, quando mi capita di fare una figuraccia, cerco con cura di evitare l’argomento, di non riportarla alla memoria, cerco, in sostanza, di far lavorare l’oblio. L’ultimo ex sindaco di Montegranaro, invece, nonostante lo smacco del buco nelle casse comunali, nonostante gli enormi debiti fuori bilancio venuti alla luce negli ultimi mesi, debiti che, in realtà, gli hanno fatto perdere le elezioni molto più di quanto non abbia fatto il suo ex padre putativo Basso e la spocchia di alcuni ex assessori che si è portato dietro, continua a vantarsi di quanto la sua amministrazione sia stata brava a far quadrare i conti.
E in realtà ha anche ragione: il bilancio si riferisce all’operato della sua giunta ed è vero che è un bilancio positivo. Infatti i debiti che stanno sconquassando le casse del Comune si chiamano, appunto, fuori bilancio in quanto nel bilancio non figurano. Il bilancio è, quindi, un bilancio attivo sennonché poi sono venute fuori magagne stratosferiche. Lodarsi, quindi, per essere stati bravi a fare le addizioni e le sottrazioni mentre i fatti hanno dimostrato che non lo si è stati affatto nel fare una politica oculata con la richiesta diligenza del buon padre di famiglia mi pare un curioso fenomeno di autolesionismo.
Io avrei evitato con cura, ripeto, l’argomento bilancio, conti e affini. Ma, si sa, la gente ha scarsa memoria e, soprattutto, in politica fa tifo calcistico quando non se ne occupa affatto, le quali due cose comportano, come effetto, la possibilità di dire tutto e il contrario di tutto senza dover temere smentite. Per cui ci sta anche che Gismondi si autocelebri come ottimo redattore di bilanci. Quello che sta fuori dal bilancio, però, lo pagheremo tutti.

Luca Craia

venerdì 2 maggio 2014

Cosa vuol dire avere qualche milione di euro da pagare



Cosa vuole dire avere un debito fuori bilancio di proporzioni bibliche, destinato a crescere e in crescita costante a seguito di sentenze che giungono giorno dopo giorno? Vuol dire, ad esempio, che il Commissario Ianieri non può approvare il bilancio preventivo. Non approvare il bilancio vuol dire non poter razionalizzare e ottimizzare la spesa. Non razionalizzare la spesa vuol dire che non si possono fare interventi migliorativi. Ad esempio era intenzione del Commissario di creare una zona franca, per quanto riguarda l’addizionale Irpef comunale, per i redditi inferiori ai 25.000 € annui. Avere un debito fuori bilancio di queste proporzioni vuol dire che, invece di invertire la tendenza, che ha sempre visto Montegranaro primeggiare sulle aliquote, nulla si potrà fare per aiutare le fasce di reddito più deboli. Ora, continuiamo pure a rimpallarci le responsabilità, continuiamo pure a raccontare favole agli elettori circa progetti faraonici (e costosissimi). Ma la realtà è che i Montegranaresi non avranno nemmeno questo piccolo ma significativo aiuto economico. Altro che velodromi.

Luca Craia