Verificato
che i topi, a scuola, c’erano eccome, visto che le esche piazzate la scorsa
settimana sono state letteralmente divorate e, quindi, si può pensare a una
presenza massiccia di roditori, al contrario di quanto voleva far credere il
Sindaco che negava la presenza dei ratti perché nessuno li aveva visti, come se
gli escrementi e le tracce non fossero prova sufficiente, stamattina si è
pensato di trasferire le classi interessate al piano superiore, generando un
prevedibile caos e una conseguente quanto anch’essa prevedibile ira dei
genitori che vedono i propri figli sballottati di qua e di là in un ambiente
malsano. Fare questo trasferimento approfittando della scuola chiusa durante il
fine settimana, evidentemente, era cosa troppo complicata.
Ci sono
state vivaci rimostranze da parte dei genitori e si sono viste le insegnanti
piombare nello sconforto, vista la situazione inverosimile in cui debbono
svolgere il loro lavoro. La scuola di Santa Maria sta vivendo un momento
incredibile, tra problemi di staticità della struttura, la presenza dei topi e
le ripetute e forti lamentele circa la qualità della mensa. In tutto questo
stride il solito atteggiamento minimizzante dell’Amministrazione Comunale che, invece
di farsi interprete delle preoccupazioni dei cittadini, si mette in
contrapposizione con gli stessi e nasconde la testa nella sabbia facendo come
se i problemi, in questo modo, sparissero da soli.
È facile, in
questo clima, caricare le responsabilità sulle spalle del personale, a partire
dal dirigente per finire con gli addetti alla mensa ma, come ho scritto qualche
giorno fa, se mancano le direttive politiche il personale non fa altro che il
suo lavoro. “Quando il Sindaco ero io” dice Gastone Gismondi che ho sentito
poco fa al telefono “la qualità del cibo era superiore perché le direttive le
dava il Sindaco”. Io non ricordo, francamente, lamentele sulla qualità della
mensa nel periodo gastoniano, eppure lo marcavo stretto, in quel periodo, e ne
coglievo quasi ogni fallo. Ma ribadisco che, mancando una guida politica, il
dipendente fa quello per cui è pagato: cucinare il materiale che ha a
disposizione e far quadrare i conti.
Intanto il
caos a Santa Maria si aggrava, con un Sindaco-insegnante che, invece di
risolvere i problemi del suo mondo lavorativo, che dovrebbe conoscere
perfettamente, fa finta che questi non esistano, e un assessore all’ambiente
che eccelle in ogni campo eccetto in quello per il quale ha la competenza
politica. A farne le spese, come sempre, sono i bambini.
Luca
Craia