Ha ragione la mia amica Marisa
quando dice: “il prossimo che mi parla di tranquilla vita di provincia gli
metto le mani addosso”. Si riferisce ai brutti, bruttissimi episodi di cronaca
che stanno interessando il nostro comprensorio: la terribile fine della giovane
elpidiense buttatasi dalla Torre Gerosolimitana, il rave party montegranarese e
l’omicidio odierno di Monte Urano. Tre bruttissimi fatti che hanno in comune un
segnale forte di degrado di quella che una volta veniva indicata come un’isola
felice, indenne da criminalità e negatività così pesanti. Eppure qualcosa sta
cambiando, qualcosa è già cambiato ed episodi come questi, seppur ancora non
frequentissimi, destano preoccupazione e fanno pensare a un futuro non più così
tranquillo per il territorio.
In particolare il rave party di
Montegranaro è forse il fatto più inquietante, perché vede coinvolta la
cosiddetta “meglio gioventù”, ragazzi dai 20 ai trent’anni che dovrebbero
prendere, a quell’età, in mano le redini della nostra società per sostituirsi
ai padri e invece si bruciano il cervello con cocaina e feste da sballo. È da
molto che si vocifera di festini ai quali personaggi appartenenti a classi
benestanti e, in qualche modo, dirigenti parteciperebbero volentieri. Voci,
forse illazioni, ma ora i Carabinieri e la Polizia Municipale
hanno trovato con le mani nel sacco, un sacco pieno di polvere bianca a quanto
pare, giovani locali dai quali ci si aspetterebbe ben altro, soprattutto l’impegno
di portare alto quel nome di onesti lavoratori che le genti di queste terre
hanno sempre mantenuto come un vanto.
Spero si tratti di un episodio
isolato, mi auguro che non ve ne siano altri in futuro. Ma questo, unito a
tanti altri piccoli grandi segnali di smottamento, danno un quadro di una
società in procinto di franare. La provincia fermana che si adegua alla società
italiana correndo veloce verso lo sfascio.
Luca Craia