Che Montegranaro non sia il paradiso del disabile (ma neanche di mamme
e nonne con carrozzine e passeggini) è cosa risaputa. Un po’ è dovuto al fatto
che la morfologia stessa del nostro territorio si presta poco ad essere
percorsa con mezzi che non siano dotati di propulsione artificiale. Ma anche i
nostri amministratori ci mettono di loro, lo hanno sempre fatto o, meglio non
hanno mai fatto niente in questo senso e, quando lo hanno fatto, hanno ottenuto
risultati quantomeno risibili (vedi i marciapiedi di Gianni Basso). Siamo il
paese degli scivoli che non ci sono, del municipio con le scalette, dell’anagrafe
interdetta al disabile, dell’ufficio tecnico posto a quote che ci vuole Reinhold Messner.
E
ora i nuovi giardini, inaugurati in pompa magna lo scorso sabato con tanto di
foto a favore di Pravda della triade (a Montegranaro comandano sempre le triadi,
chissà perché), non smentiscono la tradizione: difficili da raggiungere,
stretti da percorrere, e quel vialetto in pietra sul lato ovest completamente
fuori norma e fuori buon senso. Che pensava il progettista? Che pensavano gli
amministratori? Ci sono architetti e avvocati in giunta: il progetto non l’hanno
visto?
Luca Craia