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venerdì 7 febbraio 2014

È giorno di pagelle. Basso boccia tutti e modifica il vocabolario.



Sembra proprio un vecchio professore d’altri tempi il nostro pluriexsindaco Gianni Basso: oggi sul giornale non lesina insufficienze, equamente distribuite a tutta la classe dei candidati alle prossime elezioni, quelli noti e quelli ancora ignoti. Dall’alto della sua cattedra, guadagnata con venti lunghi anni di esperienza da sindaco e trentaquattro complessivi da amministratore, punta il dito sui discoli indisciplinati e li mette tutti in riga. Così sull’ex primo della classe, quello che una volta era il suo pupillo, l’ultimo sindaco cronologicamente parlando Gismondi nemmeno si esprime, l’ha già bocciato: gravemente insufficiente su tutte le materie, insubordinato, indisciplinato. Ripetere l’anno, anzi, ripartire dall’asilo. Mariani? Mah… è nuovo, chi lo sa che sa fare, sembra bravo ma non si può valutare, non ci sono interrogazioni e compiti in classe a sufficienza. 5. La Mancini? È intelligente ma non si applica. 4. Il Movimento 5 Stelle? Non sono mai venuti a scuola. 3.
È maestoso Basso sul suo scranno, incute timore dall’alto della sua esperienza, incarna saggezza col suo cipiglio da detentore del sapere. E, con tanta forza morale, può permettersi anche di metter mano al dizionario e cancellare una parola che, pure, potrebbe tornare utile per definire tanti personaggi che girano nei corridoi della scuola in questione, ivi compreso lo stesso professorone. La parola cancellata è VERGOGNA.

Luca Craia