Sembra proprio un vecchio
professore d’altri tempi il nostro pluriexsindaco Gianni Basso: oggi sul
giornale non lesina insufficienze, equamente distribuite a tutta la classe dei
candidati alle prossime elezioni, quelli noti e quelli ancora ignoti. Dall’alto
della sua cattedra, guadagnata con venti lunghi anni di esperienza da sindaco e
trentaquattro complessivi da amministratore, punta il dito sui discoli
indisciplinati e li mette tutti in riga. Così sull’ex primo della classe,
quello che una volta era il suo pupillo, l’ultimo sindaco cronologicamente
parlando Gismondi nemmeno si esprime, l’ha già bocciato: gravemente
insufficiente su tutte le materie, insubordinato, indisciplinato. Ripetere l’anno,
anzi, ripartire dall’asilo. Mariani? Mah… è nuovo, chi lo sa che sa fare,
sembra bravo ma non si può valutare, non ci sono interrogazioni e compiti in
classe a sufficienza. 5. La
Mancini? È intelligente ma non si applica. 4. Il Movimento 5
Stelle? Non sono mai venuti a scuola. 3.
È maestoso Basso sul suo scranno,
incute timore dall’alto della sua esperienza, incarna saggezza col suo cipiglio
da detentore del sapere. E, con tanta forza morale, può permettersi anche di
metter mano al dizionario e cancellare una parola che, pure, potrebbe tornare
utile per definire tanti personaggi che girano nei corridoi della scuola in
questione, ivi compreso lo stesso professorone. La parola cancellata è
VERGOGNA.
Luca Craia