Un notiziario istituzionale dovrebbe fare un resoconto di quanto
fatto, realizzato o iniziato a fare e di quanto di programma di fare nell’immediato
futuro in maniera quanto più asettica possibile, proprio perché, in quanto
istituzionale, non dovrebbe portare vantaggio politico ed elettorale a nessuno.
Nel contempo dovrebbe prevedere spazi idonei a far conoscere il pensiero dell’opposizione.
Infine sarebbe auspicabile dare voce anche alla società civile con apposite
rubriche da affidare ad associazioni e altre realtà che operano sul territorio
comunale.
A Montegranaro, invece, si è realizzato un bel prodotto elettorale
senza che ci fossero le elezioni. Un bel giornalino in cui si tessono le lodi
dell’amministrazione comunale, dove si perorano le cause da essa sostenute e
dove non c’è spazio per altri pareri che non siano quelli di chi governa. Se i
costi di questa operazione fossero sostenuti direttamente dalla maggioranza di
governo, tramite esborsi personali o dei partiti che ci sono dietro, non ci
sarebbe nulla da eccepire. Ma non è così. Paghiamo noi.
E paghiamo non poco. Il giornaletto patinato del Comune ci è costato
1626.80 euro, non si sa se con IVA o più IVA. Se vogliamo, non è una cifra
astronomica, sono una dozzina di centesimi ad abitante e circa 20 a elettore.
Ma con 1626.80 euro si potrebbe fare qualcosa di più utile al paese, per
esempio una rampa di accesso per disabili, oppure si potrebbero cambiare le
lampadine che, in gran parte, sono bruciate da due anni e più, o magari si
potrebbero tagliare un po’ di erbacce in giro, o forse aiutare una famiglia in
difficoltà.
Ma se proprio vogliamo spendere questi soldi per fare informazione
politica, almeno si dia voce a tutti, in nome di quella trasparenza e di quella
democrazia partecipata che era, quella pure, nel programma elettorale ma che
non sembra proprio voler essere applicata.
Luca Craia