Le vittime del terremoto sono tutte
uguali, non ci sono vittime di serie A o di serie B. Quello che sta accadendo
in questi ultimi tempi, una volta spenti i clamori dell’immediato sgomento
dovuto al sisma che ha colpito il centro Italia, è scandaloso ed è dovuto al
comportamento degli organi di informazione che seguono l’effetto emotivo
piuttosto che svolgere correttamente la loro funzione. Oggi sembra che il
terremoto ci sia stato soltanto ad Amatrice e Norcia. Non si parla più di
Arquata, Pescara del Tronto, non si parla di Ussita, Visso, Castel Sant’Angelo,
Pieve Torina. Si segue l’effetto, l’impatto sugli ascolti. Parlare di Norcia,
bellissima e massacrata ma, soprattutto, più famosa di Visso, fa un altro
effetto sul pubblico.
Se ne lamentano gli abitanti delle città “minori”,
e si innesca quella specie di effetto concorrenza che, invece, è triste e
deleterio. Non è colpa di Norcia o di Amatrice se i telegiornali parlano solo
di loro. Le vittime sono tutte uguali, hanno la stessa dignità. Ma soprattutto
il danni hanno tutti lo stesso valore.
Così, con questa campagna mediatica
sbagliata e irresponsabile, si innescano meccanismi iniqui. La solidarietà, per
esempio: se si parla solo di Amatrice, questa avrà dei vantaggi nell’attribuzione
delle tante raccolte fondi che i generosi Italiani stanno portando avanti. L’informazione
è importante e deve essere corretta.
Così come è importante che si faccia
chiarezza sui danni e sui rischi, in modo che non si crei allarmismo
ingiustificato frenando una risorsa fondamentale per le zone colpite e quelle
immediatamente a ridosso: il turismo. C’è un calo verticale nelle visite alle
città umbre e marchigiane vicine all’epicentro ma che non hanno riportato danni
pesanti. Queste città vivono di turismo ed è importante che l’informazione le
sostenga e non le affossi.
I media hanno una grande responsabilità in
questo momento. Occorre che se la assumano e lavorino correttamente. Il centro
Italia, per risorgere, ha bisogno di equità, ha bisogno di unità, ha bisogno di
essere sostenuto e il ruolo dei mezzi di informazione è fondamentale.
Luca Craia