Mi scrive una lettrice,
firmandosi, una triste storia montegranarese legata al problema dei disabili.
Scrive la nostra amica: “parcheggio
disabili: mio padre ha il cartellino da 5 anni. Sono andata a fare il rinnovo e
i vigili si sono scusati perchè in 5 anni non sono mai venuti a fare il
parcheggio!!!!! Ho detto che, negli ultimi anni, potevamo usufruire del
parcheggio di una vicina dato che è morta e quindi non lo usa più, ma i vicini
continuano a parcheggiarci senza aver il cartellino. Mi hanno detto di chiamarli
quando succede. Ho aspettato 7 g prima di farlo. Ieri sono andata e chi era di
turno mi risponde: va bè dai la conosco, non posso multarla, ci vado a parlare”.
Diciamo che va bene, se bastasse
parlare per risolvere una questione del genere si potrebbe anche evitare la
multa. Ma la nostra amica prosegue: “premetto
che mamma pochi giorni fa, a Fermo, ha fatto l’errore di parcheggiare con il tesserino
scaduto da 1 giorno e le hanno fatto la multa. Abbiamo pagato subito e fatto
togliere i punti: ha sbagliato e, quindi è giusto pagare. Allora mi domando:
perchè i vicini continuano a parcheggiare in un posto dove non dovrebbero senza
esser multati?”
Poi, perla delle perle: “in più i vigili hanno detto che il comune non
ha soldi per realizzare le strisce per il parcheggio. Mi viene da ridere per non
piangere! La mia vicina ha dovuto pagare da sè una grata posta sul marciapiede
perchè da quando hanno rifatto i marciapiedi l’acqua le entrava in casa”.
Io non avrei granché da
aggiungere. Il fatto si commenta da solo e la dice lunga sul tipo di approccio
abbiamo (non solo a Montegranaro, purtroppo) per i problemi legati alle
disabilità, primo fra tutti l’abbattimento delle barriere architettoniche e i
sussidi alla mobilità. In questo caso basterebbe un po’ di vernice gialla e un
po’ di buona volontà. Per tacere del senso civico.
Luca Craia