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venerdì 18 novembre 2016

Pesce all’ammoniaca e topi: non finiscono i problemi della scuola di Santa Maria.



Sono preoccupati per la salute dei loro figli, i genitori degli alunni che frequentano la scuola di Santa Maria. Si susseguono le segnalazioni circa la presenza di topi nel plesso, in particolare in tre aule specifiche, dove pare siano stati trovati escrementi e residui di urina. Va anche ricordato che, causa l’inagibilità della mensa, i bimbi mangiano in aula. La questione, quindi, non è irrilevante.
Nella giornata di ieri, inoltre, è stato servito del pesce che i bambini non hanno voluto mangiare perché maleodorante e disgustoso, pare sapesse di ammoniaca. Non risulta che qualcuno abbia avuto conseguenze per averlo ingerito, ma resta il fatto che il cibo fornito ai bambini dovrebbe essere di primissima qualità e questo non lo sembrava affatto.
Per questo motivo una delegazione di genitori, in maniera spontanea e indipendentemente dal Consiglio di Istituto che, ancora una volta, sembra piuttosto evanescente, si è recata in Comune a parlare con Sindaco e funzionari vari nella speranza di ottenere maggiori controlli e sicurezza per quanto riguarda l’igiene.
Un anno scolastico cominciato male a causa del terremoto sta proseguendo ancora con grossi problemi, problemi che, però, si devono e si possono risolvere celermente perché sulla salute dei bambini non si scherza.

Luca Craia

lunedì 8 settembre 2014

Protocollata la petizione per i piccioni.



La petizione promossa da Arkeo per sollecitare interventi atti a risolvere in maniera radicale il problema della massiccia presenza di piccioni nel centro storico è stata protocollata stamattina. I firmatari sono 28, residenti e non, e tutti molto preoccupati per la situazione. La presenza dei volatili, infatti, e il conseguente accumulo di guano, non hanno solo ripercussioni estetiche ma comportano pericoli seri per la salute umana. E a Montegranaro sia il numero dei piccioni che la presenza di guano in strada sono elevatissimi.
Nei giorni scorsi, sparsasi la notizia che si stavano raccogliendo le firme, dal Comune è giunta l'informazione che si intende provvedere con la sterilizzazione chimica degli animali. Abbiamo continuato a raccogliere le firme e protocollato la petizione nonostante questo in quanto vogliamo sottolineare l’urgenza di intervenire. Abbiamo già passato tutta l’estate, col caldo che, per fortuna, non è stato eccessivo e il tanfo nauseante degli escrementi. È decisamente ora di porre rimedio, un rimedio che non passa, come qualche amministratore ha voluto sottolineare, attraverso la buona volontà del singolo cittadino che si pulisce lo spazio intorno alla propria dimora. Questo non è possibile per due motivi: per rimuovere il guano occorre un’attrezzatura specifica, non basta la scopa, e questo chi conosce il problema lo sa (quindi chi afferma il contrario non conosce il problema); l’altro motivo è dato dalla presenza di numerose case disabitate. Quelle chi le pulisce? Infine non è corretto che un cittadino che paga le tasse debba provvedere a un servizio che spetta all’ente pubblico.
Ora speriamo che l’istanza di Arkeo e dei cittadini che hanno firmato il documento abbia esito. Il testo lo trovate qui di seguito.

Luca Craia


In riferimento alla gravissima situazione di degrado e sporcizia in cui versa gran parte del centro storico montegranarese a causa della massiccia presenza di colombi, tenuto conto della pericolosità per la salute umana e animale della presenza di accumuli di guano di piccione, preoccupati per la propria incolumità, per il decoro della città e per la forte svalutazione immobiliare degli stabili ivi ubicati, i cittadini sottofirmatari della presente

CHIEDONO

che il Comune di Montegranaro metta immediatamente allo studio un progetto per il contenimento del numero dei volatili in modo da evitare che essi prolifichino e che le loro scorie inquinino pericolosamente la città, mettendo in pericolo la salute dei cittadini e creando grave danno, anche economico, a chi vive e investe nel centro storico.



sabato 8 febbraio 2014

Non solo case cadenti.




Il problema della staticità degli edifici dl centro storico è certamente quello più evidente e, necessariamente, il più preoccupante. La soluzione è complessa ma già, come abbiamo detto, ci si sta muovendo, non senza difficoltà, attraverso l’emissione di apposite ordinanze. Le case cadenti sono individuate, censite e monitorate. Ciononostante rappresentano, come sappiamo, un pericolo per la pubblica sicurezza, sia dei passanti che delle costruzioni adiacenti.
Un problema, invece, finora poco considerato è quello dell’igiene e del rischio sanitario dovuto a sporcizia e presenza di animali all’interno di edifici disabitati. Sono diverse le costruzioni non abitate all’interno del centro storico, fatiscenti ma non necessariamente cadenti. Si tratta di edifici abbandonati all’interno dei quali, sia per cause naturali che per inciviltà, l’accumulo di sporcizia di varia natura attira animali di vario genere e ne favorisce la prolificazione: piccioni, gatti randagi, topi. L’incuria in cui versa il quartiere agevola l’acuirsi del problema che si manifesta con cattivi odori e avvistamenti di animali che, potenzialmente, possono essere veicolo di infezioni e malattie.
Nelle foto vedete ritratto un edificio che insiste tra via Palestro e vicolo del Ponte: la casa è puntellata ma non nell’immediato pericolo di cadere. I vicini, però, lamentano la presenza di cattivi odori e hanno più volte visto topi e ratti uscire da pertugi sui muri e sugli infissi della casa. Come queste ve ne sono innumerevoli altre. Io stesso ho potuto vedere, in via Garibaldi, strada  in cui, in realtà, i fabbricati sono per la maggior parte in buone condizioni, uscire da una piccola costruzione abbandonata un ratto di notevoli dimensioni. Può far sorridere il fatto che un gatto che era nella zona, vedendolo, ha pensato bene di darsela a gambe piuttosto che seguire la natura e attaccarlo. Ma il sorriso è amaro, considerando che, intorno alla costruzione di cui parlo, la zona è ampliamente popolata.
È quindi necessario, oltre che valutare, monitorare e intervenire sugli edifici pericolanti, anche effettuare un censimento delle case vuote e determinare la presenza o meno di rischi per la pubblica salute. Anche attraverso la soluzione di queste problematiche, che certamente non appartengono soltanto al centro storico ma a diverse aree della città (ad esempio potrei citare analoghe segnalazioni a San Liborio) passa il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la rivalutazione generale della città, non solo del centro storico.

Luca Craia