Dopo numerosi sopralluoghi oggi, nell’immediata vigilia della riapertura delle scuole, è arrivata la decisione circa il plesso scolastico di Santa Maria: domani si riapre ma senza mensa e senza quattro aule; ma si riapre. “La struttura è in sicurezza e solo 4 locali (2 Infanzia e 2 Primaria) verranno chiusi temporaneamente per sanare criticità riportate su elementi secondari (divisori interni)” dice la pagina Facebook del Comune. E le “criticità” del refettorio non vengono meglio definite.
Ora io mi
chiedo: ma questi locali fluttuano nell’aria? Volano distante dal resto dell’edificio?
O ne sono parte integrante? Perché, secondo me, se un locale presenta “criticità”,
è l’edificio stesso a presentarle. Sempre secondo me, se un edificio presenta
una criticità anche minima, anche uno zero virgola zero zero qualcosa, il responsabile
che sia tale non dovrebbe aprirlo, non dovrebbe mettere a rischio la vita di
chi occupa quello stabile, nella fattispecie i bambini.
Mi
piacerebbe leggere la perizia che ha indotto la dirigente a prendere questa
decisione. Mi piacerebbe perché, a quanto ne so, i sopralluoghi sono stati
effettuati da architetti e da geologi ma non mi risulta che vi sia la perizia
tecnica di un ingegnere. E, sempre per quel poco che capisco, per capire
eventuali problemi strutturali di un edificio ci vuole l’ingegnere. Quanto
costerà un ingegnere? Se Comune e Scuola non possono permetterselo, si
autotassini i genitori e facciano fare un’ulteriore perizia che sia
tranquillizzante.
Ma
tranquillizzante non può essere: quella scuola presenta problemi da tempo,
tanto che l’Amministrazione Comunale ha già richiesto fondi, molto prima del
sisma, per sanarne i problemi. Quindi, ora che ci sono motivi per chiuderne una
parte, si suppone che la situazione si sia aggravata. E la apriamo? Così? A
cuor leggero? Magari solo per evitare polemiche e genitori inferociti? A meno
che non si stia proseguendo la politica iniziata già da un paio di anni, ossia
di eliminare il servizio mensa. Peccato che, per la scuola dell’infanzia, la mensa
sia obbligatoria.
In ogni
caso, fossi un genitore, non manderei i miei figli a scuola con tranquillità.
Luca
Craia