L’Amministrazione Mancini ha da sempre dimostrato scarsissimo
interesse per la volontà popolare, per il parere della gente comune, per le
legittime istanze della cittadinanza. Da sempre ha palesato fastidio per ogni
forma di interlocuzione, sia essa critica o di pura interpellanza. Nulla di
strano, quindi, se una petizione, anche se firmata da 269 cittadini sia stata
completamente ignorata dal Sindaco a cui era diretta e dal resto della Giunta. Mi
riferisco alla petizione sul centro storico, da me promossa e protocollata in
data 13 febbraio 2016, più di 60 giorni fa.
Solo che, così facendo, si è contravvenuto quanto prescritto nella
legge prima del Comune di Montegranaro, lo Statuto che, regolando ogni
comportamento della macchina ammnistrativa, stabilisce in maniera chiara come
si tratta una petizione popolare.
L’articolo 34 dello Statuto Comunale del Comune di Montegranaro dice
che, in caso di petizione, il Sindaco è tenuto ad assegnarla in esame all’organo
competente entro 15 giorni dal ricevimento e a darne copia ai Gruppi Consiliari
(comma 3). Questo non è avvenuto, almeno non risulta che ne sia stata data
copia ai Gruppi Consiliari. Se la petizione è firmata da almeno 100 persone (la
nostra è firmata da 269 persone), l’organo competente deve pronunciarsi entro
30 giorni (comma 4). Neanche questo è avvenuto o, quanto meno, non ne siamo a
conoscenza. Al comma 5, invece, l’articolo 34 dello Statuto stabilisce che la
decisione dell’organo competente debba essere resa pubblica “mediante
affissione negli appositi spazi” in modo che i firmatari possano essere
informati delle valutazione e decisioni assunte. Questo non è assolutamente
accaduto.
Si tratta di una grave violazione dello Statuto Comunale ma,
soprattutto, di una gravissima mancanza di rispetto verso i cittadini che si
sono mossi utilizzando un mezzo democratico e previsto dallo Statuto Comunale per
interloquire con il governo cittadino.
Il gruppo consiliare Viviamo Montegranaro, dopo aver letto il mio
precedente articolo che lamentava questa grave mancanza di rispetto, ha deciso
di proporre, come prescritto dallo Statuto Comunale stesso, sempre all’articolo
34 comma 6, la discussione dell’argomento trattato dalla petizione in Consiglio
Comunale. Stamattina Gastone Gismondi ha protocollato la richiesta di
iscrizione di questo punto all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio
Comunale.
Non posso che ringraziare Gismondi e il gruppo di Viviamo Montegranaro
per l’attenzione che hanno dimostrato verso quanto contenuto nella petizione e
per essersi fatti carico dell’istanza dei firmatari della stessa. Ora si spera
che, finalmente, venga data una risposta, sia essa di accoglimento o rigetto,
che dimostri il giusto rispetto dei cittadini e delle norme stesse che regolano
la vita pubblica montegranarese. Le regole vanno rispettate, prima di tutto da
chi amministra e governa e, soprattutto, dal Sindaco.
Luca Craia
Il testo della petizione:
Come noto il centro storico di Montegranaro versa in uno
stato di degrado e abbandono gravissimo. La situazione va avanti da anni e si
aggrava sempre più in mancanza di interventi per risolverla. Da anni sono state
emesse delle ordinanze di messa in sicurezza per alcuni stabili fatiscenti e
pericolanti ma tali ordinanze permangono a tutt’oggi disattese. Nel frattempo
altri fabbricati hanno iniziato a mostrare preoccupanti segni di decadimento
tanto che, nei giorni scorsi, a causa del maltempo, lo stesso camminare per le
vie del centro storico è apparso particolarmente pericoloso.
Fino ad oggi, alle richieste di intervenire per porre rimedio
alla situazione, costringendo i proprietari di tali stabili a intervenire
rispettando le ordinanze oppure espropriandoli e intervenendo direttamente come
Comune, la risposta è sempre stata il diniego motivato dalla mancanza di fondi.
Oggi, però, sappiamo che il Comune di Montegranaro dispone di cifre importanti
che, però, sembra siano destinate a interventi di altra natura, come quello del
riordino di viale Gramsci.
Reputando che il problema del centro storico debba essere
prioritario rispetto ad altri interventi in quanto coinvolge la pubblica
incolumità, siamo a richiedere che i fondi destinati al riordino di viale Gramsci
vengano invece utilizzati per rendere efficaci le ordinanze di messa in
sicurezza nel centro storico e per intervenire su quegli stabili che
costituiscono un reale pericolo per i cittadini, ritenendo che le somme a
disposizione siano più che sufficienti per risolvere la questione.