Non rispondono. Non è costume dei nostri amministratori rispondere
alle domande, alle interpellanze, alle legittime istanze dei cittadini. Non è
loro costume avere rispetto per quei cittadini, siano essi volgari elettori da
consultare soltanto tre mesi prima delle votazioni o colleghi del Consiglio Comunale.
Non rispondono. Forse non sanno cosa dire, forse non sanno leggere quello che
uno scrive loro, forse sono accecati da una specie di delirio di onnipotenza.
Fatto sta che non rispondo all’Aido che chiede una cosa semplice ma di
grande civiltà: inserire l’indicazione “donatore” nel documento di identità.
Non rispondono ai consiglieri comunali di minoranza che chiedono lumi sulle
fidejussioni del contratto sui rifiuti. Non rispondono nemmeno a una petizione
con cui decine di cittadini chiedono impegni concreti per il centro storico.
Magari, poi, alla fine rispondono, come pare abbiano fatto finalmente
sulla questione delle fidejussioni nei confronti del Movimento 5 Stelle (almeno
così dice il Corriere Adriatico), ma lo fanno solo dopo che la questione è
arrivata all’esasperazione, con ripetute uscite sui giornali che, alla lunga,
potrebbero minare l’immagina della Giunta. Perché, vedete, il problema a
Montegranaro esiste solo se va a finire sul giornale (la petizione non ci è
finita, perché sul giornale, poi, ci va solo quello che dice il giornalista,
decide lui ciò che è importante e ciò che non lo è). E finire sul giornale va a
inficiare tutti quegli sforzi che si fanno per rendersi simpatici: le foto, i
sorrisi, i comunicati logorroici che non dicono nulla. Solo la paura della
sputtanata muove le labbra dei nostri amministratori. Per il resto il silenzio:
uno struzzo con la testa ficcata nella sabbia. E i problemi non esistono più.
Luca Craia