Trovo grottesca, ridicola e anche un po’ fastidiosa, visto che, mio malgrado,
l’ho avviata io, questa nuova gara del politico montegranarese a intitolare
strade e vie, a stitolarle, a reintitolarle. Ma trovo soprattutto meschino l’utilizzo
degli affetti e dei ricordi per scopi politici. Ricordiamoci che ci sono figli,
mogli e nipoti ancora vita e se non si vuole avere rispetto per i morti si
rispettino almeno i vivi. Inoltre trovo irrispettosa l’idea di intitolare la
pista dello stadio a uno dei Montegranaresi più grandi, Michele Gismondi.
Michè merita di più, merita una strada importante, non una pista di atletica
che nessuno nominerà mai. Merita una targa o addirittura un monumento. È stato
uno degli uomini che hanno dato più lustro al nostro paese, un grande sportivo
e una grande persona, certamente non un gregario nella vita come si è permesso
di scrivere qualche giornalista poco attento. E utilizzare la sua figura per
fare giochini politici è vergognoso.
In quanto alle vie da intitolare a questo o quello, per quanto il
giochino possa risultare divertente, direi che abbiamo problemi ben più seri di
cui occuparci e su cui profondere energie. Poi, se qualcuno vuole cancellare
via Craxi, se vogliamo anche legittimamente, visto che trattasi di un
pluricondannato, si armi di bianchetto in abbondanza perché qui, tra massoni,
fascisti, comunisti e furfanti vari, rischiamo di chiamare le strade coi numeri
come in America.
Luca Craia