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mercoledì 9 marzo 2016

La stampa di regime e la lista dei cattivi



Chi mi legge sa che sono abituato a parlare fuori dai denti, a dire le cose che penso senza mezze misure. Così vorrei togliermi un sassolino dalla scarpa, perché questa cosa mi dà fastidio, anche se non è che non ci dorma la notte. Il fastidio non è tanto dato dal fatto che, una volta finito sulla lista dei cattivi, non si vada più sul giornale: non ci tengo, non mi serve, non ho di queste velleità e il mio blog fa numeri sufficienti per far conoscere quello che voglio far conoscere a chi voglio che lo conosca, anche se, non nascondo, talvolta apparire sul giornale potrebbe essere di aiuto. Il fastidio è dato dalla sensazione piuttosto spiacevole di mancanza di democrazia.
Vado al punto: le iniziative culturali delle associazioni finiscono sul giornale solo quando sono organizzate dalle associazioni “buone”. Quelle cattive è come se non esistessero. Arkeo ha fatto due mesi sfavillanti, da gennaio alla scorsa domenica, portando la cultura di alto livello a Montegranaro, portando un sacco di gente a Montegranaro, portando Montegranaro in giro per il territorio a dimostrare che siamo un paese culturalmente vivace. Di tutto questo mai una riga sulla stampa “di regime”, né quella cartacea né quella online. C’è un giornale che fa eccezione ma per il resto il vuoto assoluto.
Mi si potrebbe obiettare che non facciamo comunicati. Vero. Non è nostro costume farne, a meno che non sia indispensabile. Ma ogni iniziativa è ampliamente pubblicizzata e ogni volta ne scrivo sul blog, blog dove gli stessi giornalisti spesso attingono a notizie, informazione e “ispirazione”. Però, quando si tratta di parlare di Arkeo, non notano la cosa. Chissà come mai.
Chiariamo il punto: il problema non è mio né di Arkeo. Senza l’aiuto dei giornali di regime riusciamo a portare centinaia di persone alle nostre iniziative per cui amen. Il problema, però, se lo dovrebbero porre i giornalisti stessi, perché non ci fanno una bella figura, professionalmente parlando. E se lo dovrebbe porre anche la politica perché, amici miei, qua la democrazia è soltanto un lontano ricordo e se uno finisce nell’elenco degli sgraditi ai potenti, o si arrangia da solo come faccio io o viene condannato alla morte nella comunicazione. E non è una bella cosa.

Luca Craia

giovedì 24 aprile 2014

Ianieri ha sbagliato a chiudere la Montegranaro Servizi? Ad alcuni pare di sì.



In questa campagna elettorale stiamo vedendo cose che voi umani eccetera eccetera: colpi bassi, attacchi personali, insulti, velate minacce denotano, oltre che un clima teso e avvelenato, anche e soprattutto pochezza di idee e di progetti, una pochezza che porta lo scontro su un piano quasi fisico e che non promette nulla di buono per il futuro.
La stampa, in questa situazione, sta facendo un ottimo lavoro per cercare di rimanere neutrale e non favorire questo o quel candidato. Non tutta però: mi riferisco all’articolo apparso sul notiziario online “La Provincia di Fermo” riguardante un ricorso presentato dall’amministratore della Montegranaro Servizi contro la decisione del Commissario Ianieri di chiudere la società (di cui il Comune è proprietario al 100%) perche è la stessa risulta, oserei dire oggettivamente, antieconomica. Non scendo nel merito della decisione del dottor Ianieri anche se la stessa è stata bene accolta dalla maggioranza delle forze politiche cittadine mentre quelle che hanno governato fino a ieri si sono limitate a non commentare la disposizione del Vice Prefetto e Commissario per Montegranaro.
L’articolo in questione, invece, già dal titolo sembra godere del fatto che anche il Commissario subisca ricorsi (così come le amministrazioni Gismondi e Basso ne hanno subiti di innumerevoli, e così come sono innumerevoli ormai le sentenze contrarie in cui il Comune è stato costretto a soccombere). L’articolo, non firmato, sembra compiacersi del ricorso e, in qualche maniera, vuole sottolineare che anche il Commissario sbaglia e che forse aveva ragione l’ex sindaco a voler mantenere in piedi una società la cui utilità rimane, comunque, tutta da dimostrare mentre la cui onerosità pare evidente. La testata giornalistica online non è nuova a dimostrarsi molto amichevole con l’ex sindaco montegranarese, e in questa campagna elettorale sembra quasi diventare un organo di informazione ufficiale e di parte piuttosto che un notiziario imparziale. Sono scelte editoriali. E sono segni di come vanno le cose a Montegranaro.

Luca Craia